L’assistenza
psicologica dopo il sisma a Crevalcore
Le strutture
sanitarie dell’Azienda USL di Bologna stanno lavorando a pieno regime, così
come i Punti CUP e gli Sportelli Unici Distrettuali, per garantire la
continuità di tutti i servizi nelle aree più colpite dal sisma, come Crevalcore
e di Pieve di Cento. La situazione è costantemente monitorata da una apposita
Unità di crisi, attiva da ieri sin dalle prime ore successive alle scosse.
A
Crevalcore, nei pressi del campo attrezzato per l’accoglienza degli sfollati, i
locali di una struttura messa a disposizione dal Comune ospitano quattro
ambulatori di medicina generale e due di pediatria, attivi tutti i giorni dalle
8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,30, con un punto prelievi, una
segreteria, una postazione CUP funzionante da domani e, prossimamente, anche la
distribuzione diretta dei farmaci. Presso il campo è garantita
continuativamente nell’arco della giornata, dalle 8,00 alle 20,00, l’assistenza
infermieristica. Nel corso della notte è presente la guardia medica.
Una parte
delle attività di specialistica ambulatoriale, a seguito della inagibilità
delle strutture all’interno delle quali erano ospitate, è stata spostata presso
l’Ospedale di San Giovanni in Persiceto, così come le urgenze di diagnostica
radiologica. La diagnostica radiologica programmata è assicurata attraverso
strutture accreditate presenti sul territorio del Distretto di Pianura Est.
Sempre a San Giovanni in Persiceto, presso la sede del Distretto, sono stati
trasferiti i consultori pediatrico e familiare.
I 6 posti
dialisi di Crevalcore, attualmente inagibili, sono stati redistribuiti negli
Ospedali di Budrio e Bentivoglio.
Presso lo
stesso campo è garantita assistenza psicologica alla popolazione. Un gruppo di
psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi, infermieri, educatori e
logopedisti ha allestito due ambulatori da campo, uno per la neuropsichiatria
infantile e l’altro per l’assistenza psicologica e psichiatrica degli adulti.
Oltre a seguire i pazienti già in carico presso i servizi territoriali, i due
ambulatori assicurano sostegno e assistenza per gli effetti psicologici
conseguenti alle scosse. Ansia, crisi di panico e amnesia post-traumatica sono
i problemi riscontrati con maggiore frequenza. I due ambulatori saranno attivi
anche sabato e domenica. Accanto a queste attività prosegue a pieno regime il
lavoro del Centro di Salute Mentale di San Giovanni in Persiceto.
Il
Poliambulatorio di Pieve di Cento riprenderà la sua attività domani, e dal
prossimo fine settimana ospiterà anche il Centro di Medicina Generale.
Normale,
nella giornata odierna, l’attività del 118. Sino alle 17.25 sono stati svolti
195 interventi (52 dei quali codici rossi). Di questi, 62 hanno interessato le
zone colpite dal terremoto. 156 sono stati i ricoveri negli ospedali dell’area
metropolitana, 49 dei quali al Maggiore, 38 al Sant’Orsola, 12 a San Giovanni
in Persiceto, 7 a Bentivoglio.
Dalle zone
più colpite dal terremoto, soprattutto quelle del modenese, arriva con
continuità dalle prime ore successive alle scosse la richiesta di posti in
strutture di accoglienza, con diversa tipologia di assistenza, per anziani e
disabili. A questa domanda si sta assicurando risposta attraverso la messa in
rete dei posti disponibili in strutture dell’Azienda USL di Bologna, del
Comune, del privato sociale, dell’AIOP. Le domande vengono concentrate tutte
presso la Ce.M.PA (Centrale Metropolitana per la Post Acuzie) in maniera da
disporre del quadro completo delle disponibilità in relazione ai bisogni.
Tra i
colpiti dal terremoto ci sono anche operatori sanitari della Azienda USL di
Bologna, che continuano a garantire con professionalità il loro impegno
quotidiano. Anche questa notte alcuni di essi, le cui abitazioni sono state
particolarmente colpite dal sisma, dormiranno sul posto di lavoro, in maniera
da assicurare la piena continuità dei servizi nei quali sono impegnati.
Subito dopo le
scosse, gli anziani fragili di Bologna considerati potenzialmente a rischio di
crisi di ansia o di panico sono stati contattati telefonicamente. In
particolare, tra il 29 e il 30 maggio sono stati contattati 1.036 anziani.
Oltre il 90% di essi ha riferito di sentirsi abbastanza sicuro all’interno
della propria abitazione, il 70% ha dichiarato di non essersi preoccupato
particolarmente delle scosse e di non aver modificato le proprie abitudini di
vita. Il contatto telefonico è stato realizzato da CUP 2000 nell’ambito del
progetto e-Care, promosso dall’Azienda Usl di Bologna e dalla Conferenza
Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna.
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