mercoledì 16 maggio 2012

MARCONI: PROMESSE DISATTESE




Riceviamo e pubblichiamo:

A Bologna la prima Broadcasting ad onda media, progettata e curata personalmente dall’Inventore della Radio, fu inaugurata il 9 Agosto del lontano 1936.
Marconi come località più adatta per servire Bologna, e altre città e paesi nel raggio di oltre 50 chilometri,
aveva scelto l’aperta campagna nei dintorni di Budrio.
Nel  piano di Montreux del 1939 il nuovo Centro Trasmittente era classificato col nome di RADIO MARCONI, specificando che la moderna stazione della potenza di 50 kW trasmetteva nei pressi della città
natale dell’indimenticabile Guglielmo Marconi, scomparso prematuramente il 20 luglio 1937.
L’autore di questo messaggio venne assunto dall’Eiar il primo giorno di febbraio del lontano 1943 come allievo operatore tecnico, e dopo il necessario addestramento, fece parte del turno giornaliero presso il
trasmettitore locale ad onda media, in funzione dal 28 Ottobre 1941 e predisposto per irradiare il secondo programma dell’Eiar.
Il trasmettitore CGE (Compagnia Generale di Elettricità) della potenza di 250 Watt - denominato BO2 per distinguerlo dal BO1 di 50 kW – era ubicato in una graziosa altana presso le Due Torri, e il sostegno
dell’antenna trasmittente marconiana era rappresentato, nientemeno, che dalla gloriosa Torre degli Asinelli.

Per chi ha lavorato con passione nei primi trasmettitori ad onda media dell’Eiar e della Rai, e conosce le angherie subite da Marconi da parte di quei funzionari dell’Ente che preferivano stabilire i contratti con le Case concorrenti RCA, Western Electric e Telefunken, non meraviglia l’ingenerosa indifferenza dimostrata dalla Rai verso la figura di Marconi e lo storico Centro Trasmittente di Budrio. Non meraviglia neppure l’indifferenza dimostrata verso chi da tempo segnala che la Rai non dispone di un solo servizio sull’Opera di
Marconi che meriti di essere riproposto, perché non rispetta la verità storica sulle sue invenzioni e scoperte scientifiche.

Budrio doveva diventare un Centro di studi e di scienze, in special modo nel campo della radio: lo avevano perorato il prof. Quirino Majorana, il prof. Sartori, l’ing. Aldo Righi e il comm. Bruno Cavalieri Ducati. Il Comune di Bologna aveva assicurato che sarebbe stato sempre in prima fila perché l
alta, nobilissima iniziativa divenisse realtà.

E’
doveroso allora ricordare che Marconi manteneva sempre più di quello che prometteva: un esempio mai recepito da chi ci governa.

Lodovico Gualandi (nella foto in alto)
marconista del XXI secolo


LODOVICO GUALANDI, I4CDH
VIA P. PASQUALI, 6
40134 BOLOGNA Italy

per altre info http://www.radiomarconi.com/marconi/budrio.html

Lodovico Gualandi presenterà il suo libro ‘IL VERO INVENTORE DELLA RADIO’  a Villa Griffone, sede della Fondazione Marconi, il prossimo 27 maggio, alle 17. La presentazione è compresa nel programma di ‘Radio Days’.
Il libro dimostra che fu Marconi a inventare la radio e risolve ogni dubbio su ipotesi contrarie.
Lodovico Gualandi ha dedicato una vita agli studi su Marconi, e da anni si batte contro le teorie, accreditate in Russia ma anche da alcune istituzioni italiane, che danno il fisico russo Alexander Popov come il primo a fare esperimenti sulla radiotelegrafia nel 1895, un anno prima di Marconi.
«Uno dei motivi di maggiore confusione nell'interpretazione della sterminata letteratura che tratta l'invenzione della radio - spiega Gualandi – è dovuto alla totale mancanza di un testo che descriva quello che Marconi realmente scoprì in Italia nel 1895, prima di decidere che la sua invenzione meritava un brevetto internazionale che avrebbe potuto ragionevolmente ottenere solo in Inghilterra».
Il libro, pubblicato dalla casa editrice Sandit, ripercorre la vita e gli esperimenti di Marconi: «nel libro dimostro, sotto il profilo storico scientifico e tecnico, che il fisico russo non ha inventato assolutamente nulla che potesse dar vita ad un sistema pratico di telegrafia senza fili a onde elettriche – spiega l'autore – e sfido qualunque storico a dimostrare di aver trovato un solo schema di circuito o apparecchio ricetrasmittente, compiuto, descritto da Aleksander Popov, dal 1895 al 1898. Il Sistema Marconi era invece perfettamente descritto nelle circa 8mila parole e 14 figure del brevetto del 2 giugno 1896. Nel mio libro descrivo, documentandolo bene, che nel 1904 sulle colline di Port Arthur, durante la guerra russo giapponese, c'era una radio Marconi, non una radio Popov».



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