giovedì 31 maggio 2012

Terremoto, il punto nelle strutture sanitarie della Azienda USL di Bologna.



L’assistenza psicologica dopo il sisma a Crevalcore
Le strutture sanitarie dell’Azienda USL di Bologna stanno lavorando a pieno regime, così come i Punti CUP e gli Sportelli Unici Distrettuali, per garantire la continuità di tutti i servizi nelle aree più colpite dal sisma, come Crevalcore e di Pieve di Cento. La situazione è costantemente monitorata da una apposita Unità di crisi, attiva da ieri sin dalle prime ore successive alle scosse.
A Crevalcore, nei pressi del campo attrezzato per l’accoglienza degli sfollati, i locali di una struttura messa a disposizione dal Comune ospitano quattro ambulatori di medicina generale e due di pediatria, attivi tutti i giorni dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,30, con un punto prelievi, una segreteria, una postazione CUP funzionante da domani e, prossimamente, anche la distribuzione diretta dei farmaci. Presso il campo è garantita continuativamente nell’arco della giornata, dalle 8,00 alle 20,00, l’assistenza infermieristica. Nel corso della notte è presente la guardia medica.
Una parte delle attività di specialistica ambulatoriale, a seguito della inagibilità delle strutture all’interno delle quali erano ospitate, è stata spostata presso l’Ospedale di San Giovanni in Persiceto, così come le urgenze di diagnostica radiologica. La diagnostica radiologica programmata è assicurata attraverso strutture accreditate presenti sul territorio del Distretto di Pianura Est. Sempre a San Giovanni in Persiceto, presso la sede del Distretto, sono stati trasferiti i consultori pediatrico e familiare.
I 6 posti dialisi di Crevalcore, attualmente inagibili, sono stati redistribuiti negli Ospedali di Budrio e Bentivoglio.
Presso lo stesso campo è garantita assistenza psicologica alla popolazione. Un gruppo di psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi, infermieri, educatori e logopedisti ha allestito due ambulatori da campo, uno per la neuropsichiatria infantile e l’altro per l’assistenza psicologica e psichiatrica degli adulti. Oltre a seguire i pazienti già in carico presso i servizi territoriali, i due ambulatori assicurano sostegno e assistenza per gli effetti psicologici conseguenti alle scosse. Ansia, crisi di panico e amnesia post-traumatica sono i problemi riscontrati con maggiore frequenza. I due ambulatori saranno attivi anche sabato e domenica. Accanto a queste attività prosegue a pieno regime il lavoro del Centro di Salute Mentale di San Giovanni in Persiceto. 
Il Poliambulatorio di Pieve di Cento riprenderà la sua attività domani, e dal prossimo fine settimana ospiterà anche il Centro di Medicina Generale.
Normale, nella giornata odierna, l’attività del 118. Sino alle 17.25 sono stati svolti 195 interventi (52 dei quali codici rossi). Di questi, 62 hanno interessato le zone colpite dal terremoto. 156 sono stati i ricoveri negli ospedali dell’area metropolitana, 49 dei quali al Maggiore, 38 al Sant’Orsola, 12 a San Giovanni in Persiceto, 7 a Bentivoglio. 
Dalle zone più colpite dal terremoto, soprattutto quelle del modenese, arriva con continuità dalle prime ore successive alle scosse la richiesta di posti in strutture di accoglienza, con diversa tipologia di assistenza, per anziani e disabili. A questa domanda si sta assicurando risposta attraverso la messa in rete dei posti disponibili in strutture dell’Azienda USL di Bologna, del Comune, del privato sociale, dell’AIOP. Le domande vengono concentrate tutte presso la Ce.M.PA (Centrale Metropolitana per la Post Acuzie) in maniera da disporre del quadro completo delle disponibilità in relazione ai bisogni. 
Tra i colpiti dal terremoto ci sono anche operatori sanitari della Azienda USL di Bologna, che continuano a garantire con professionalità il loro impegno quotidiano. Anche questa notte alcuni di essi, le cui abitazioni sono state particolarmente colpite dal sisma, dormiranno sul posto di lavoro, in maniera da assicurare  la piena continuità dei servizi nei quali sono impegnati.
Subito dopo le scosse, gli anziani fragili di Bologna considerati potenzialmente a rischio di crisi di ansia o di panico sono stati contattati telefonicamente. In particolare, tra il 29 e il 30 maggio sono stati contattati 1.036 anziani. Oltre il 90% di essi ha riferito di sentirsi abbastanza sicuro all’interno della propria abitazione, il 70% ha dichiarato di non essersi preoccupato particolarmente delle scosse e di non aver modificato le proprie abitudini di vita. Il contatto telefonico è stato realizzato da CUP 2000 nell’ambito del progetto e-Care, promosso dall’Azienda Usl di Bologna e dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna.


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