Diego Prati non ci sta. Quella multa per aver percorso con il suo trattore un sentiero che attraversa i suoi boschi, per di più impantanadosi con uno dei cingoli, la respinge con forza. Non se la prende con coloro che gli hanno rilavato l'illecito, i quali hanno fatto il loro dovere, ma con chi ha fatto sì che percorrere con il trattore una strada interpoderale divenisse un illecito che, a suo giudizio, un minimo di buon senso fa rilevare che illecito non è.
Il tutto risale a pochi giorni fa, quando la cronaca locale ha riportato la disavventura dell'agricoltore, denunciato per aver danneggiato un sentiero utilizzato anche dai bikers. La notizia ha subito stupito e diviso l'opinione pubblica fra chi riteneva più che legittima la sanzione poiché quel passaggio del trattore aveva reso inutilizzabile il sentiero curato dal Cai e chi invece giudicava l'intervento del 'censore' l'ennesimo maltrattamento ai danni di chi l'ambiente lo coltiva e lo conserva preservandolo dall'abbandono.
“Il sentiero utilizzato da chi passeggia e si muove con le bikes è stato delimitato da un binario di tronchi, poi rimpito di terra fino a creare un dislivello di diverse decine di centimetri fra il tratto percorribile dai cicloturisti e il resto del piano della vecchio tracciato" racconta l'agricoltore. “Mi sono trovato con un cingolo più in alto rispetto al secondo che si è piantato nel terreno,” lamenta Prati. “ Ho bisogno di passare da quel tracciato per recuperare la legna del mio bosco e altre necessità relative al mantenimento e alla cura del luogo. Non capisco la ragione della multa poiché la strada è storicamente utilizzata per raggiungere il bosco”.
Diego Prati si è preparato anche una difesa-spiegazione dell'accaduto che riportiamo integralmente:
Il
giorno 6 Giugno l’ANSA di Bologna ha diffuso la notizia che io
avrei “rovinato a più riprese un sentiero del Parco di Monte
Sole”, “girando con un mezzo agricolo cingolato e facendo lavori
non autorizzati”. Il sentiero viene poi specificato essere il N°
055.
Vorrei
rendere noto a tutti la realtà dei fatti:
1)
io sono proprietario del podere “Possadore” composto di un rudere
dell’antica casa colonica e dei terreni circostanti per circa 13
ettari. Ho avuto il permesso di costruire per ristrutturare
l’edificio, poi ho dovuto sospendere temporaneamente, ed è per
questo che ci sono ancora materiali per costruzione in prossimità
del rudere.
2)
negli ultimi 2 anni non ho mai percorso con un cingolato il
“sentiero” che nella carta del Parco di Monte Sole viene indicato
con il N° 055 (figura 1). In realtà tale “sentiero” è una
strada privata (ex vicinale) che dal cimitero di Casaglia porta al
podere Possadore.
3)
i “bikers” (ciclisti in mountain bike), percorrono in discesa a
grande velocità da un paio di anni il tratto “alternativo” al
tracciato 055, indicato nella figura 1 con il cerchietto rosso, ed è
su questo tracciato “alternativo” che si riferisce la
contestazione che mi viene fatta. Il tracciato “alternativo” si
distacca dal tracciato 052 dopo la località Podella e si ricongiunge
con il tracciato 055 all’interno del podere Possadore. Il tracciato
055 dal cimitero di Casaglia al Possadore non viene più percorso
perché sulla strada (ex vicinale, ora privata) ho messo un divieto
di passaggio (vedi figure 1 e 3). Tengo a precisare che nessuno mi ha
mai chiesto il permesso per passare sulla mia proprietà con
tracciati o sentieri di pubblico uso, e meno che mai per fare piste
di mountain-bike.
4)
anche la strada oggetto della contestazione che mi viene fatta
(tracciato “alternativo” indicato con il cerchietto in figura 1)
passa sulla mia proprietà, e speravo che non fosse necessario
mettervi alcun divieto di passaggio, anche perché il 17/5/2018 ho
denunciato ai Carabinieri di Marzabotto danni causati da modifiche
del tracciato, spostamento di terreno, e taglio di piante che gli
stessi “bikers” avevano fatto per adattare il fondo stradale alle
loro esigenze (figura 2).
Purtroppo
dai Carabinieri non ho mai avuto alcun riscontro, a differenza
dell’attenzione che il Corpo Forestale di Vergato ha prestato
odiernamente alla segnalazione fatta dai “bikers” del gruppo Team
Damax (stando a quanto riporta l’ANSA). Faccio notare che quella
strada (tracciato “alternativo”) mi è necessaria per raggiungere
una sorgente dalla quale posso rifornirmi di acqua, e rimane l’unica
strada per raggiungere o uscire dal mio podere in caso di calamità
naturali sull’altra strada. Vista l’azione che la Forestale di
Vergato intende intraprendere contro di me, su segnalazione degli
stessi “bikers”, e il mancato intervento dei Carabinieri dopo la
mia denuncia, sto provvedendo a mettere il divieto di transito anche
su questa strada.
5)
è vero che ho percorso un tratto di strada (indicato nella figura 1
col cerchietto rosso) con il cingolato, ma non per fare lavori o
rovinare il “sentiero”, ma per motivi di necessità, per portare
materiale a monte dove si trova la sorgente dalla quale attingo
acqua. A causa dei lavori inopportuni fatti dai “bikers”, i quali
hanno posto sulla strada grossi tronchi e scavato fosse, e da me
denunciati nel 2018, sono riuscito a percorrere tale strada solo per
un breve tratto iniziale, poi mi sono rivolto ad un vicino provvisto
di cingolato che mi ha aiutato ad uscire. Faccio notare che per circa
15 anni ho raggiunto periodicamente tale sorgente con il mezzo
cingolato per fare le normali manutenzioni, e solo dopo l’intervento
improprio dei “bikers” non mi è più stato possibile farlo.
6)
nel comunicato ANSA sopra citato si afferma che io avrei tagliato
alberi. Affermo che non ho tagliato alcun albero se non quelli già
caduti a terra in modo naturale.
7)
non ho fatto nessun lavoro di “sbancamento”. Ho invece usato il
mezzo cingolato nei miei terreni per estirpare i rovi infestanti, e
per rendere i campi percorribili per le potature, gli innesti e le
manutenzioni degli alberi.
8)
esiste un percorso che il Parco di Monte Sole ha dedicato ai
“bikers”. Questo percorso passa dal Cimitero di Casaglia, ma non
interessa assolutamente il tracciato 055 e nemmeno il 052 o altri
traciati che portino al Possadore o a Porte. Come si può vedere
dalla mappa disponibile nel sito internet dello stesso Parco. Quindi
i “bikers” sul terreno del Possadore sono assolutamente fuori
posto.
2 commenti:
Questo agricoltore ha assolutamente ragione e la sanzione deve essere annullata, gli agricoltori che non vogliono essere cacciati dalle loro proprietà devono dimostrare solidarietà all'agricoltore multato, per non essere prima o poi vittime loro stessi. I cicloturisti vadano in un circuito (proprio come avete ridotto i motociclisti )pena sanzione per danni a proprietà privata, il CAI faccia i sentieri all'interno delle grotte o su proprietà loro o dello stato. VA BENE COSI'? LO VOLETE AVERE LO SCONTRO? VOLETE LA GUERRA? Tutti gli agricoltori si uniscano e mettano fine a questo assurdo soppruso!!!
E' la moda di fare il proprio parco divertimenti sulle proprietà degli altri.
No grazie.
Posta un commento