martedì 16 luglio 2019

Evacuate a Vado di Monzuno tre famiglie in via precauzionale dopo alcuni smottamenti della parete rocciosa

L’intervento si è reso necessario dopo che lo scorso 10 luglio un brusco rumore ha segnalato il riattivarsi di alcuni movimenti nei pressi della pendice rocciosa, probabilmente in seguito ai forti temporali di giorni scorsi


Il sindaco di Monzuno Bruno Pasquini ha emesso un’ordinanza con la quale è stato temporaneamente interdetto l’accesso alla propria abitazione a tre famiglie della frazione di Vado, sulla strada provinciale in via Val di Setta.

Ad allarmare è stato uno smottamento dello scorso 10 luglio dalla scarpata rocciosa alle spalle del fabbricato che ospita gli appartamenti delle famiglie coinvolte. Smottamento accompagnato da un forte rumore. 
In passato la scarpata è già stata consolidata con diverse reti paramassi, che però non sono in grado di garantire la sicurezza dei residenti della vicina palazzina, tanto è vero che sono state in parte divelte. Evidentemente le intense precipitazioni temporalesche dei giorni scorsi hanno riattivato i fenomeni di crollo e dilavamento.
Il sopralluogo dei tecnici ha confermato la necessità, a titolo precauzionale, di interdire l’accesso al cortile vicino alla parete rocciosa soprattutto in caso di ulteriori piogge e  la scelta dell’amministrazione è stata quella di dichiarare l'inagibilità temporanea dell’intero fabbricato, in via cautelativa, in attesa dell'intervenuto per rendere completamente sicuro l'accesso all’edificio. 
Va considerato che nel 2010 a qualche centinaia di metri di distanza una frana rase al suolo una palazzina, che per fortuna era stata precedentemente sgombrata.

Il terreno che sta cedendo è di un privato, che dovrà attivarsi per metterlo in sicurezza attraverso il taglio di eventuali alberi instabili, il rafforzamento della parete con posa di nuove reti metalliche e ancoraggi, la rimozione delle reti divelte, dei blocchi instabili e del materiale franato, visto che tali accumuli minacciano direttamente la palazzina sottostante.

Il Comune nell’ordinanza si riserva di attivarsi in tal senso; nel frattempo si è intervenuto per garantire che i residenti nella palazzina trovino un alloggio provvisorio in attesa degli interventi mentre i tecnici comunali e dell’Unione dell’Appennino hanno già informato gli uffici competenti della protezione civile regionale.

«Mi è sinceramente dispiaciuto dare questa disposizione, perché lasciare la propria abitazione non è mai semplice» ha spiegato il primo cittadino monzunese «ma si è trattato di una scelta doverosa, non possiamo correre il minimo rischio sulla sicurezza e l’incolumità dei nostri cittadini».


1 commento:

Anonimo ha detto...

Si sta spostando tutta la montagna,la gente perde la casa, alla frana di Gardelletta non ci lavora e non ci lavorerà nessuno, la fondo setta non esiste più e nessuno ha fretta di risolvere il problema della viabilità della montagna monzunese, grizzanese, ecc, ecc, è sempre peggio la montagna non è mai stata così sfasciata, sindaci e Regione E.M. contro le comunità, solo parole, parole, unica soluzione andare a vivere in autostrada.