Riceviamo
Negli
ultimi due mesi i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di
Bologna hanno intensificato i controlli presso le aziende della
regione Emilia Romagna che operano nel settore della gestione dei
rifiuti.
Un
maggior potenziamento nelle verifiche, indicato dal Comando Gruppo
Tutela Ambientale di Milano, si è reso necessario a seguito della
chiusura del mercato cinese, importante bacino di importazione dei
materiali da imballaggio e riciclabili (in particolare rifiuti
plastici), con la conseguenza di creare veri e propri intasamenti nei
magazzini delle aziende operanti nel settore. L’enorme quantitativo
di rifiuti stoccati può pertanto aumentare il rischio di condotte
illecite, tra cui quelle degli incendi di natura dolosa o abbandono
di ingenti quantità di rifiuti in area incustodite o capannoni
dismessi. In tale ottica, i controlli effettuati e quelli programmati
per il prossimo futuro hanno consentito e consentiranno di
individuare punti deboli, criticità e situazioni ritenute
favorevoli allo sviluppo di incendi, come per esempio il notevole
conferimento di rifiuti presso l’impianto, il superando i limiti
imposti dall’autorizzazione ambientale, lo stoccaggio dei medesimi
in aree facilmente accessibili, peraltro neppure videosorvegliate o,
infine, indicazioni previste da layout non sempre rispettate.
Tra
le 37 aziende verificate, 4 di esse sono risultate non conformi, con
la conseguente contestazione di sanzioni penali a carico dei legali
rappresentanti, soprattutto in relazione all’inosservanza alle
prescrizioni imposte dall’autorizzazione ambientale, all’illecita
gestione di rifiuti e al mancato rispetto delle disposizioni in
materia di scarichi industriali. Due
di esse, tra l’altro, sono state interessate da incendi, in questo
caso di origine colposa, evidenziando evidenti irregolarità proprio
nella gestione dei quantitativi di rifiuto in ingresso e nella
modalità di stoccaggio.
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