La conferenza stampasul caso |
L’attenzione
del direttore di una filiale di banca a Bologna ha permesso l’arresto di due
truffatori e ha salvato un bel ‘gruzzoletto’ alla potenziale vittima dell’ennesimo
raggiro dei due malviventi.
I
Carabinieri di Bologna Centro hanno infatti arrestato un uomo e una donna di
origine napoletana, Matteo Apostolico 37enne e una 43enne, mentre stavano perpetrando
una truffa ai danni di una signora di 83 anni, con il metodo del ‘finto
avvocato’.
L’operazione
è partita alle 10.30 di ieri, quando i
militari sono stati messi in contatto,
tramite la Centrale Operativa, con il direttore di una filiale di un istituto
di credito di Bologna, il quale segnalava che una sua anziana cliente si era
presentata prospettando la necessità di prelevare circa 5.000 euro in contanti.
Il direttore, conoscendo da molto tempo l’anziana correntista ed insospettito
dall’insolita richiesta, le ha chiesto la motivazione del prelievo. La signora
riferiva che nella mattinata era stata contattata telefonicamente sulla sua
utenza fissa da un certo avvocato che, dopo averle riferito che il figlio era
stato trattenuto presso una caserma delle forze dell’ordine per non aver pagato
l’assicurazione dell’autovettura e per aver omesso di pagare ulteriori verbali,
l’aveva informata che se non avesse provveduto a pagare immediatamente una
forte sanzione, sarebbe stato arrestato. Inoltre, prima di essere stata
invitata a prelevare la somma in contante, una persona di cui non ricordava il
nome, si era recato presso la sua abitazione per prendere alcuni monili in oro,
preparati obbedendo ad una prima richiesta urgente di denaro fattale via
telefono dal sedicente avvocato. Anche il contante che stava prelevando sarebbe
stato preso dal medesimo signore presso la sua abitazione.
Immediatamente
è stato predisposto uno specifico servizio e la vittima, dopo essere stata opportunamente
istruita, è rientrata nella sua abitazione, seguita a distanza dai militari e
dal figlio, giunto sul posto per rassicurare la madre. Altri militari si erano appostati
nei pressi dell’abitazione al fine di individuare persone sospette e
riconducibili ai presunti truffatori.
La signora è
stata poi nuovamente contattata telefonicamente dall’avvocato, il quale,
appurato che la donna aveva il contante richiesto, le ha detto che di lì a pochi minuti sarebbe tornato lo
stesso signore che poco prima aveva preso i monili in oro.
Poco dopo, i
militari hanno visto un soggetto di circa 35/40 anni, alto 175 cm circa,
carnagione olivastra, corporatura molto robusta con capelli corti scuri,
entrare nel palazzo. Lo hanno seguito all’interno e non appena ha cercato di
entrare nell’abitazione lo hanno controllato.
L’uomo ( nella foto) è
stato riconosciuto dalla vittima come la persona che si era recata a prelevare
i gioielli poco prima. Nel frattempo, altri militari hanno individuato una
donna in una vettura parcheggiata in una strada limitrofa al palazzo, che, in
breve, veniva individuata come la presumibile complice del fermato. Una perquisizione della vettura ha permesso
infatti di rinvenire occultati sotto il tettuccio del lato guidatore, riposti
tra la tappezzeria e la scocca metallica del veicolo, 1.900 euro e, sempre tra
la tappezzeria e la scocca metallica, lato passeggero un sacchetto di plastica
trasparente contenente un orologio marca BERMONT, un paio di orecchini in oro,
una spilla in oro, due fedi nuziali ed un anello in oro, tutti sottratti poco
prima alla vittima.
Gli
accertamenti rivelavano poi che il finto avvocato, in un primo approccio, aveva
chiesto di avere i preziosi per disporre il più rapidamente possibile della
grossa somma necessaria ad evitare problemi al figlio. In seguito, però, l’uomo
aveva fatto presente che l’orologio non era d’oro e quindi erano necessari
anche i contanti, e aveva sollecitato che il prelievo fosse effettuato il più
in fretta possibile.
I due
malfattori, nei cui confronti esistono diversi inserimenti di polizia, sono stati
trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo in
corso nella giornata odierna.
Sono in
corso, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Bologna,
approfondimenti investigativi finalizzati a verificare se la coppia sia
responsabile anche dei numerosi episodi di analoghe truffe perpetrate in danno
di persone anziane nella provincia di Bologna, nonostante da tempo l’Arma dei
Carabinieri svolga un’intensa attività divulgativa, attraverso incontri e
conferenze, tra le categorie cosiddette vulnerabili, per metterle sull’avviso
ed elevare la soglie di diffidenza verso questo genere di malfattori, autori di
reati tanto più odiosi poiché in danno di persone deboli che vengono offese
anche nella loro dignità personale.
Gli accertamenti saranno estesi anche alle Province
limitrofe.
In sede di rito direttissimo,
l’arresto di Matteo APOSTOLICO
è stato convalidato ed è stata disposta nei suoi confronti la misura degli
arresti domiciliari. L’arresto della donna, invece, non è stato convalidato. La
stessa rimane comunque indagata negli approfondimenti investigativi in corso.
Dal Comando Provinciale Carabinieri
di Bologna.
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