Riceviamo
e pubblichiamo:
Raffaella Sensoli ed
Andrea Bertani, consiglieri regionali del M5S, hanno presentato una interrogazione
alla Giunta per denunciare la disparità di trattamento tra cooperative
associate e non rispetto al tema delle revisioni. “Visto che il Ministero non
ha più risorse il rischio è che i controlli siano poco efficaci e che nascano
diversi conflitti di interessi”.
Impegnare tutte le
cooperative che concorrono ad appalti regionali a rivolgersi a dei revisori
esterni per l’ok ai propri bilanci. È questa la proposta di Raffaella Sensoli
ed Andrea Bertani, consiglieri regionali del M5S, che hanno presentato una
interrogazione alla Giunta denunciando l’evidente situazione di disparità tra
le cooperative legate a organismi centrali (Legacoop ad esempio) e quelle
invece non associate. “La nostra interrogazione nasce dalla presa di coscienza
che il Ministero delle Sviluppo Economico ha sospeso le attività di revisione e
di controllo delle cooperative visto che la Finanziaria del 2015 ha
praticamente azzerato le risorse destinate a questo servizio – spiegano i due
consiglieri regionali del M5S – generando le condizioni per un incredibile caos
e per disparità delle opportunità fra cooperative associate e non associate
alle centrali. Il rischio è che ci siano effetti distorsivi sia per le
cooperative non associate alle centrali sulle certificazioni necessarie per
partecipare a bandi e gare, e sia per l’attendibilità delle certificazioni
esistenti realizzate dalle centrali, alla luce del rischio di un possibile
conflitto di interessi. Per questo crediamo sia necessario che la Regione
imponga alle cooperative associate l’obbligo di revisioni e controlli esterni
ed indipendenti per poter accedere ad appalti o incarichi finanziati con fondi
regionali”. Nell’interrogazione Raffaella Sensoli ed Andrea Bertani chiedono
anche l’adozione di un accordo con il MISE per realizzare un “doveroso
esercizio dei controlli delle revisioni delle cooperative non associate,
eliminando la condizione privilegiata nella quale sembrano trovarsi le
cooperative associate”. “Crediamo che assicurare indipendenza – concludono i
due consiglieri – sia una condizione fondamentale per garantire la massima
trasparenza nella gestione di fondi e risorse pubbliche e per garantire e
difendere l’operato delle cooperative sane. Solo in questo modo sarà possibile
evitare che si ripetano situazioni spiacevoli che, soprattutto negli ultimi
tempi, hanno riguardato diverse cooperative in Emilia-Romagna”.
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