martedì 28 ottobre 2014

Il Congo tra pensiero magico e violenze per proteggere la natura, nei due pluripremiati documentari di Antonio Spanò.



Oggi, martedì 28 ottobre alle 20.45, presso la Casa per la Pace ‘La Filanda’ a Casalecchio di Reno, Antonio Spanò presenta i documentari The Silent Chaos  e Animal Park , tra i più premiati documentari italiani degli ultimi anni.

I documentari ‘raccontano’ due regioni della Repubblica Democratica del Congo, scossa dalla guerra civile sin dal 1996, tra credenze magiche elemento di emarginazione nel Nord Kivu e violenze..

Con The Silent Chaos, Spanò si ripropone di "dare voce a chi è senza voce": i sordomuti del villaggio di Butembo, stigmatizzati per la loro diversità dalla popolazione, che non potendosi relazionare con loro li allontana con armi magiche, come gli albini ma anche come i nemici belligeranti. Il confronto con chi raramente ha occasione di raccontarsi, a causa della propria disabilità, e con gli interpreti della lingua dei segni nella loro scuola, ugualmente emarginati in quanto ritenuti posseduti dagli "spiriti maligni", si traduce in storie drammatiche e commoventi.

Il senso di Animal Park può essere riassunto nella frase pronunciata da una delle intervistate: "Come si fa a proteggere la natura uccidendo le persone?". Questo avviene nel Virunga National Park, nell'est del Paese, dove i guardiaparco arrivano a bruciare villaggi, a stuprare donne e a uccidere, con l'obiettivo di allontanare gli abitanti, pur di proteggere la fauna e la flora. Viene così problematizzato, quanto ai mezzi, il pur nobile fine della salvaguardia della biosfera, in un parco economicamente sostenuto dalla UE, Patrimonio dell'Umanità UNESCO sin dal 1979, e in cui d'altra parte il bracconaggio mette in pericolo la vita degli ospiti più noti, i gorilla di montagna, e quella degli stessi ranger, uccisi a decine negli ultimi anni. .

Antonio Spanò vive e lavora tra Siena e Milano. Ha esordito nel documentario di lunga durata con Our Sky, Our Land , sul genocidio dei curdi a opera di Saddam Hussein, vincitore del Premio Unicef per la Pace 2010.

Ingresso libero.

1 commento:

Cesare Zecca ha detto...

> Come si fa a proteggere la natura uccidendo le persone?

Ora si apriranno le cataratte della violazione del politicamente corretto.

Ora, la letteratura scientifica sulla dimensione ecocida di Homo è ormai sterminata.
Non c'è alcun altro essere vivente che sia più ostile alla vita, più biologicamente nefasto degli homo.
Una specie sostanzialmente necrofora e necrofila.

Specie che peraltro, visto gli individui che la compongono sono mediamente incapaci di ragionamento che arrivi al di là della punta del proprio naso, crede che sia un diritto divino e del tutto normale (compreso colui che che si scandalizza del contrario) distruggere prima la giungla, quindi i primati e le altre forme di vita che essa ospita. Gruppi di esemplari di 'sta specie che, poi, schiattano perché hanno distrutto la fonte di risorse biologiche dalla quale dipendono per la loro sopravvivenza.

Molto... sapiens direi.