Chi trova un
amico trova un tesoro. Questo è ancor più vero per due donne, C. G. 41 enne (nella foto) e B. K. 44enne (nella foto), che avevano
adottato la tecnica dell’abbraccio ‘amichevole’ per portare a termine ‘furti
con destrezza’. Individuavano infatti chi poteva essere derubato, preferibilmente
una persona anziana e sola, l’avvicinavano vantando una antica conoscenza e l’abbracciavano
affettuosamente. Il gesto affettuoso però era malandrino e interessato, poiché era
finalizzato ad alleggerire di preziosi e denaro la ‘vittima ‘predestinata’ .
Come sempre
, arriva l’intoppo: i Carabinieri, dopo una attenta indagine, nella mattinata di martedì scorso, 7
maggio, hanno fatto scattare le manette per due donne, entrambe residenti in un
campo nomadi di Bologna. Le arrestate, colte in flagranza di reato, dopo aver
avvicinato una signora 79enne residente a Baricella con il pretesto di
salutarla, sono riuscite a strappare la catenina in oro giallo da lei indossata
e poi si sono date alla fuga. Sono però state bloccate dalla pattuglia predisposta
per un controllo a distanza. I militari hanno notato la manovra sospetta. La perquisizione
personale che ne è seguita ha permesso così di rinvenire, nascosta nel reggiseno di C.G., la catenina in oro giallo con
un pendente raffigurante una congiunta della vittima, del valore di circa 1.000
euro.
Il prezioso
è stato così restituito alla 79enne che intanto si era recata dai Carabinieri
di Baricella per presentare denuncia, mentre le arrestate sono state processate
con rito direttissimo nella mattinata di ieri, 8 maggio 2013, e condannate a 6
mesi di reclusione da scontare agli arresti domiciliari.
L’ indagine
è stata avviata nell’aprile scorso a seguito di numerose segnalazioni che
riferivano di una Fiat Punto di colore grigio con a bordo delle donne. Queste avevano
avvicinato anziane signore e, paventando una pregressa conoscenza, le abbracciavano
calorosamente, ma nel contempo sfilavano
loro i monili indossati e il
portafogli.
Sono in
corso investigazioni per rintracciare altre vittime di questo reato o di episodi
riconducibili alle due malviventi. Sulla base delle segnalazioni e denunce
presentate, i carabinieri ritengono infatti che le due donne possano essere
responsabili anche di altri furti, commessi con la medesima tecnica, sempre ai
danni di anziani: soggetti che spesso, non rendendosi immediatamente conto del
reato subito, omettono di denunciare l’episodio.
I
Carabinieri invitano chiunque abbia subito un reato simile e non lo abbia
ancora denunciato, a mettersi in contatto con i Comandi dell’Arma presenti sul
territorio, per agevolare così l’attività di contrasto a tale subdolo ed
insidioso fenomeno criminoso.
5 commenti:
Vergogna!
He come dice qualcuno gli zingari bisogna capirli, si deve essere tolleranti hanno la loro cultura.
Sì la coltura dei delinquenti ladri e parassiti.
Colpirne uno per educarne 100....Colpirne 100 per educarli tutti...
evviva lo ius soli...
Ma ai domiciliari dove? Nel campo nomadi? Domani saranno nel parcheggio di qualche centro commerciale.
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