martedì 20 novembre 2012

Le aquile della Forestale in azione sulla parete del Montovolo




Operazione da ‘aquile’, come qualcuno ha voluto chiamarla,  quella compiuta oggi dall’ispettore della Forestale Cesareo Memmo e dall’agente Alessandro Di Candia.
I due forestali hanno infatti portato in salvo un bassotto da caccia,  rimasto intrappolato sulla parete rocciosa di Montovolo con una rischiosa arrampicata in parete per raggiungere l’animale. Lo hanno guidato fino a raggiungere il piano, riuscendo a portare a termine un intervento che l’elicottero non era riuscito a compiere per la pericolosità che comportava l’avvicinamento delle pale alla parete rocciosa.
Il cane bassotto aveva partecipato a una battuta di caccia al cinghiale domenica scorsa e si era perso. Le ricerche sono subito iniziate nel pomeriggio e hanno portato a individuare l’animale su uno sperone di rocciosa. Il piccolo meticcio nella corsa di battuta aveva evidentemente ecceduto nello slancio finendo nel vuoto. Se fosse caduto in fondo al precipizio gli sarebbe probabilmente costato la vita, ma si è fermato su una sporgenza non riuscendo però più a risalire e neppure a scendere.
Era quindi condannato alla morte per stenti.
Con la Forestale è intervenuta Enpa e per ben due giorni i componenti della squadra di salvataggio hanno tentato in tutti i modi di far uscire l’animale da quella posizione impossibile, anche con l’intervento dell’elicottero con il quale ci si voleva avvicinare al pianerottolo dove il piccolo cane era fermo in attesa di un aiuto.
Dopo due giorni di inutili tentativi, i due forestali hanno preso come si suol dire il ‘toro per le corna’ facendo sfoggio delle loro abilità di arrampicatori, per la fortuna del bassotto, che ha così potuto ricongiungersi ai padroni e ai ‘colleghi’ di battuta al cinghiale.  

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravi!! Che bello poter contare su gente cosi'!