sabato 2 maggio 2009

ICONE


Quello che la teologia dice attraverso le parole le pitture lo dicono attraverso i colori’, lo ha detto il padre della Chiesa Giovanni Damasceno e don Gianluca Busi, parroco di San Leo a Sasso Marconi, lo ha messo in pratica. Lo studio della sua canonica è infatti una attrezzata stanza di pittura dove, grazie alle capacità delle mani e alla sensibilità del suo spirito, piani di legno spalmati di gesso, ricoperti con fogli dorati e colorati divengono magnifiche icone a tema religioso che parlano agli occhi ammirati dei fedeli e dei visitatori.

Fra questi persino Pupi Avati, che ha trovato in quelle mirabili opere una ragione in più per essere a Sasso Marconi.

“Il Vescovo, che comprese le mie inclinazioni, mi ha lasciato imboccare il sentiero che porta al ministero attraverso la pittura” spiega don Gianluca. “Una pittura è una predica che rimane nel tempo, mi disse. Nel ’95 fui mandato a Grizzana Morandi presso don Beppe Ferretti e qui appresi la tecnica e l’arte delle icone”, racconta ancora il sacerdote. “In me c’è sempre stata una vena artistica. Fino ai 18 anni ho suonato la chitarra, poi ho avuto la ‘chiamata prepotente’ al sacerdozio che mi ha anche avvicinato alla pittura. Le icone comunque sono state la mia vera rivelazione”. Rivelazione che ha portato don Busi un po’ ovunque.

Sue opere sono a San Petronio a Bologna, nella chiesa di Monzuno e nel carcere di Bologna. Esperienza, quest’ultima, di cui il sacerdote parla con maggior trasporto. “Ho frequentato il carcere, dipingendo con i carcerati, per quattro anni e spero si apra la possibilità di potermi riavvicinare. Ho realizzato un ciclo di tre grandi icone: Resurrezione, Crocifissione e Madonna della Misericordia”.

L’orgoglio artistico, se tale lo si può chiamare, gli deriva dal ciclo di 30 opere realizzate per il vescovo ausiliare nella cappella in Curia. Poi tiene annualmente un corso ad Assisi e diversi a Bologna. La misura che il tutto non gli è capito per caso la si trova nel fatto di essere stato chiamato per tenere dei corsi per la realizzazione di icone persino negli Stati Uniti, in Canada.

“Il caso ha voluto che qui a Jano vi sia stata, per un certo periodo, una giornalista americana che si è sposata nella nostra chiesa. Ha parlato delle mie icone in patria e così sono stato chiamato a insegnare nella sua città sul confine canadese”. Ma l’allieva che preferisce è la giovanissima Mariachiara Guaraldi di Sasso Marconi la cui limpidezza di spirito riempie quelle tavole di legno di visi altrettanto sereni.

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