giovedì 28 maggio 2009

IPOTESI UFO



Da lassù qualcuno ci guarda. L’affermazione sembra trovare sempre più conferma.
All’avvistamento, da parte di una coppia di sassesi, sul fiume Setta dell’aprile scorso di una palla di luce mobile che dopo alcuni minuti di sosta era partito ad alta velocità solcando il cielo sulla Rupe di Sasso Marconi, si aggiunge ora la testimonianza di Ettore Lippi che a Casalecchio di Reno alcuni anni fa, dopo aver assistito a una partita di calcio, alle 11 di sera, si era affacciato alla finestra imbattendosi in un fenomeno simile a quello di Sasso Marconi. Lo strano fascio di luce con alla base un triangolo sorvolò la sua casa. “Non ho mai parlato di questo mio particolare incontro poiché temevo di essere preso per visionario” spiega Lippi. “Questo secondo avvistamento mi convince di non aver avuto le ‘traveggole’ e ho quindi deciso di rivelarlo. La strana palla di luce rimase quasi immobile all’orizzonte per diversi minuti quasi fosse in posizione di attesa e di studio e poi partì sorvolandomi. Infine in una frazione di secondo scomparve nel cielo senza alcun rumore di motori, ” racconta Lippi che, essendo pittore, ha persino riportato su un foglio il ricordo del suo avvistamento. Da allora, in diverse occasioni, ha impresso su tela immagini di carattere extraterrestre. A rendere ancora più vera l’ipotesi che da lassù qualcuno ci è vicino si aggiunge una testimonianza del 1728 che lo studioso bolognese Iacopo Bartolomeo Beccari aveva raccolto su avvistamenti di luci che erano spesso osservate lungo le rive di fiumi e ruscelli. Beccari parlò “di un giovane signore che, per una strada di montagna non lontano da Signora Del Sasso (Sasso Marconi), a circa quindici chilometri da Bologna, lungo il fiume Rio Verde, aveva percepito una luce che emanava una forte luminosità pochi metri al di sopra di rocce lungo l'argine del fiume. La luce aveva la forma di un parallelepipedo, delle dimensioni di un piede bolognese di lunghezza e di circa mezzo piede di altezza, e aveva il suo lato più lungo disteso sull'orizzonte. Faceva una luce così intensa che il testimone non riusciva a riconoscere alcuni particolari del paesaggio circostante ed il lato ad est della luce era spezzato in modo da presentarsi meno regolare, come se fosse stato tagliato da un segmento di cerchio. Il giovane tentò lentamente di avvicinarsi al fenomeno ed in quel mentre la luce cambiò di colore da rossa intensa a giallognola, e poi di un colore ancor meno intenso, man mano che egli si avvicinava al fenomeno”. C’è da credere che le valli del Reno e del Setta siano una rotta nella carta nautica degli extraterrestri.

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