martedì 5 maggio 2009

UFO

Gli avvistamenti a Sasso Marconi di fonti luminose che non hanno una spiegazione non sono una novità. Maurizio Morini e Renzo Cabassi ci hanno inviato la conferma:


RIO VERDE, SASSO MARCONI - MONGARDINO
i “CULARSI”(*) di Iacopo Bartolomeo BECCARI(**), 1728
Le osservazioni provenienti dall'Italia, raccolte da
Tommaso Dereham (1), erano dello studioso bolognese
Iacopo (Giacomo, nel testo inglese) Bartolomeo Beccari,
che raccogliendo ogni tipo di testimonianza, si era reso
conto che queste luci erano particolarmente comuni nel
territorio di Bologna, in particolar modo presso la gente
di campagna che le chiamava Cularsi.(2)
Alcune osservazioni, in particolare, erano avvenute nei
pressi del ponte di Calcarata, o nei campi di Bagnara, e
a volte queste luci assumevano anche dimensioni notevoli.
Potevano essere grandi come la luce di una candela
oppure raggiungere la luminosità di una fiaccola. Molte
di esse ad esempio erano state viste nei campi di
Barisella: si muovevano in continuazione ma in modo
casuale, a volte salendo o altre volte scendendo, oppure
sparivano per riapparire un attimo dopo in un'altro
posto.
Di solito erano viste poco distanti dal terreno, pur assumendo
dimensioni e forme diverse. In certi casi aumentavano
di dimensione in altri invece andavano diminuendo.
Queste luci potevano dividersi in due parti per poi,
più raramente, riunirsi mentre qualche altra volta fluttuavano
come onde, lasciando cadere particelle come
le scintille di un fuoco, infine erano osservate più nel
freddo dell'inverno che durante l'estate.
Secondo Beccari questi fenomeni avevano una qualche
rassomiglianza con il fosforo, nei casi in cui il fenomeno
presentava l'aspetto del fuoco, ma non le sue
qualità di combustione. Un prete della città, ad esempio,
avvicinandosi al fenomeno non aveva notato alcuna
bruciatura intorno al terreno da dove scaturiva, e non
aveva neanche avvertito calore.
Beccari faceva poi il tentativo di collegare le dimensioni
delle luci alla tipologia del terreno. Quelle luci più grandi
di Bagnara erano state viste su "terreni forti" mentre
quelle più piccole in montagna o sulle pianure di Barisella
su "terreni dolci", questi ultimi erano intesi come terreni
sabbiosi che trattengono molto meno l'acqua rispetto ai
primi.
Beccari avrebbe inoltre constato che le luci erano spesso
osservate lungo le rive di fiumi e ruscelli.
Infine Beccari nella sua corrispondenza indicava la testimonianza
di un giovane signore che, per una strada
di montagna non lontano da Signora Del Sasso, a circa
quindici chilometri da Bologna, lungo il fiume Rio Verde,
aveva percepito una di queste luci che emanava
una forte luminosità pochi metri al di sopra di rocce lungo
l'argine del fiume.
La luce aveva la forma di un parallelepipedo, delle dimensioni
di un piede bolognese di lunghezza e di circa
mezzo piede di altezza, e aveva il suo lato più lungo
disteso sull'orizzonte. Faceva una luce così intensa che
il testimone non riusciva a riconoscere alcuni particolari
del paesaggio circostante ed il lato ad est della luce era
spezzato in modo da presentarsi meno regolare, come
se fosse stata tagliato da un segmento di cerchio. Il giovane
tentò lentamente di avvicinarsi al fenomeno ed in
Linea tratteggiata blu: Rio Verde (Regione Emilia-Romagna, Itinerari
geologico-ambientali nelle colline bolognesi, 2001)
Sottolineato da linee rosse, le zone di faglia.
quel mentre la luce cambiò di colore da rossa intensa a
giallognola, e poi di un colore ancor meno intenso, man
mano che egli si avvicinava al fenomeno.
Giunto sul posto, la luce era quasi svanita.
Fece allora un passo indietro e rivide la luce, infine, più si
allontanava e più la luce ritornava ad aumentare di intensità.
Anche in questo caso nessuna bruciatura sul terreno
era stata notata, e nessun odore di combustione.
Un'altro giovane, che era solito percorrere la stessa strada,
aveva confermato la stessa osservazione.
Per quanto incredibile sembrasse una tale possibilità al
Beccari , aveva avuto modo di osservarla per ben cinque
o sei volte, in primavera ed autunno, nello stesso posto e
con la stessa forma. (Nico Conti)

Nessun commento: