lunedì 23 marzo 2009

Cinghialai


I 1700 cinghialai dell’Appennino, aderenti all’Organizzazione squadre dei cacciatori dell’Appennino ( Osca), sono in sciopero e non attuano più tutta l’attività fin qui sostenuta per la prevenzione da danni degli ungulati: principalmente la recinzione dei terreni agricoli con fili elettrici a bassa tensione per scoraggiare l’ingresso dei campi di ungulati ed evitare così il danno alle colture in atto.


“I motivi dell’agitazione sono due”, spiega il presidente dell’Osca Aurelio Minarelli. “A noi viene addebitato un onere in più per la partecipazione all’anno venatorio destinato al risarcimento dei danni da ungulati che ci viene quantificato sempre in ritardo e con cifre consistenti. Non capiamo la ragione di tale balzello quando offriamo un impegnativo lavoro di prevenzione. Inoltre, la presenza elevata dei cervi, che arriva in alcune zone a superare di tre volte quello valutato come massimo per l’equilibrio ambientale dall’Istituto nazionale della fauna, vanifica il nostro lavoro. Questi animali saltano i fili e nel salto li rompono interrompendo il passaggio dell’energia elettrica. E’ necessario ormai,” conclude Minarelli,” attuare piani di controllo sulla presenza degli ungulati tutti, come è stato fatto per il cinghiale”.

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