Approvata delibera su esami 'rapidi', ok a piani di aziende
No
ai test fai-da-te, sì invece a campagne di screening da parte delle
imprese presso
laboratori privati con il via libera della Direzione generale
dell'assessorato alla Sanità. In questo caso i laboratori dovranno
però essere autorizzati dalla Regione. Tali campagne di screening
potranno essere allargate alle aree più colpite dal contagio -
Piacenza, Rimini e Medicina - e ad altre categorie, dopo quella in
corso sul personale sanitario e sociosanitario. Lo chiarisce la
Regione Emilia-Romagna nella delibera approvata oggi sul percorso di
screening avviato, per ampliare e garantire la tracciabilità dei
test eseguiti, a partire da quelli sierologici rapidi.
Saranno
le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale a definire
come somministrare e distribuire il test sierologico rapido. Tali
test rapidi, sottolinea la Regione, non potranno essere effettuati su
privati cittadini, né commercializzati per autodiagnosi, al di fuori
del percorso di screening regionale. Sul mercato ci sono diversi test
di questo tipo ma "non tutti affidabili e compatibili con il
percorso tracciato".
Anche
gli operatori del settore penitenziario
saranno sottoposti, in Emilia-Romagna, allo screening sierologico per
rilevare gli anticorpi per SarsCov2. Lo ha disposto la Regione. Le
Ausl proporranno i test alla polizia penitenziaria, ai dipendenti
dell'amministrazione e della giustizia minorile, prendendo contatti
con le carceri. A Bologna gli esami riguarderanno anche il
provveditorato regionale. A Forlì e Piacenza, dove erano già stati
fatti i tamponi, si valuterà in un secondo momento se procedere
anche coi test. Soddisfazione dal sindacato Sappe. (ANSA)
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