Coronavirus:
dopo l'ennesimo comunicato abbiamo evidenziato con dispiacere
l'ennesima mancanza di contatto col territorio e di prospettiva delle
politiche locali.
“Ieri
sera per l’ennesima volta abbiamo appreso da Facebook le misure
straordinarie del Governo. Un Governo che continua a dimenticarsi dei
Comuni, l’unico punto di riferimento dei cittadini, al quale ha
affidato l’ulteriore compito di gestire risorse, senza
preventivamente concordare con loro i percorsi attuativi ed
applicativi delle misure dichiarate e continua a dimenticarsi dei
Sindaci ai quali non ha ancora detto e spiegato nulla (lo impareremo
come sempre da fb). Misure che però sono state annunciate agli
italiani che giustamente stanno già chiamando senza trovare risposte
esaustive. Il tutto tacendo che il Governo stesso ha obbligato i
dipendenti dei Comuni a lavorare da casa anche in quelle aree (molte)
nelle quali, come le nostre, ciò non è possibile perché dopo anni
Governo è regioni ancora non sono riusciti a mantenere le promesse
di superamento del divario digitale. Ecco l'ennesimo corto circuito,
che ci porta dopo settimane di duro e silenzioso lavoro a voler dire
la nostra.
Siamo
un paese che decide solo dopo essere stato colpito dalle disgrazie: è
stato così per le norme sulla sicurezza nelle scuole, per le
infrastrutture stradali, autostradali ed elettrice, ed oggi lo è
purtroppo per la sanità.
Serve
una visione programmatica da perseguire concretamente senza tutti
quegli ostacoli, spesso politicamente autoreferenziali, che hanno
condizionato lo sviluppo dei nostri territori negli anni, oggi questa
necessità è ancora più impellente: la Cina ci dimostra che dopo 60
giorni si potrebbe pensare di ripartire, noi ne abbiamo già passati
30, siamo sicuri di essere davvero pronti a ripartire fra 30 giorni?
e soprattutto siamo sicuri che saranno pronte le realtà più
piccole, che sono quelle che tengono in piedi la nazione, in silenzio
e rimboccandosi le maniche?
È
necessario gestire al meglio l’emergenza, e ringraziamo ancora una
volta tutti coloro che lo stanno facendo, ma parallelamente occorre
lavorare al futuro, perché il futuro arriverà e questo è certo!
Vogliamo
dunque dire la nostra per rendere chiara a tutti la situazione di
grande difficoltà in cui noi Sindaci ci siamo trovati e ci troviamo
ad operare, e lo vogliamo fare senza passare da contestatori
dell'ultima ora, ma in maniera costruttiva, dicendo a chi ci governa,
in Regione come a Roma, che a volte ascoltare i territori prima di
prendere decisioni può essere utile, e se qualcuno una volta tanto
si degnerà di chiamarci noi risponderemo presente, COME SEMPRE!”
Santoni e Argentieri |
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