Stefano Bonaccini firma ordinanza
Coronavirus,
punto stampa di Sergio Venturi
AGGIORNAMENTO. Chiusura
dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e
grado nonché della frequenza delle attività scolastiche e di
formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le
professioni sanitarie e università per anziani ad esclusione dei
medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni
sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza. Stop a
manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo
pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi. Sono le
misure adottate in Emilia-Romagna per contrastare la diffusione del
Coronavirus, valide
da lunedì 24 febbraio al primo marzo compreso.
Sono previste nell'ordinanza firmata dal presidente Stefano Bonaccini
e dal ministro della Salute Roberto Speranza.
IL
PUNTO IN EMILIA-ROMAGNA
- Per una
settimana niente scuola, niente musei, non si andrà al cinema, a
teatro, sarà
meglio evitare palestre affollate e non ci saranno manifestazioni
sportive e culturali. È la sintesi delle misure adottate dalla
Regione Emilia-Romagna con una ordinanza in vigore fino al primo
marzo compreso che sarà oggetto di revisione continua in base a
nuove necessità. In regione cresce dunque l'allerta legata alla
diffusione del coronavirus sebbene al momento i numeri siano
contenuti: 9 persone risultate positive, nessuna in condizioni
critiche e i cui contagi sono riconducibili al focolaio lodigiano.
Per il Piacentino non sono escluse nelle prossime ore misure
ulteriori. La gestione dell'emergenza ha imposto tra l'altro al
premier Giuseppe Conte di annullare le visite programmate per lunedì
in Romagna.
In
un punto con i cronisti in Regione, l'assessore uscente alla Sanità
Sergio Venturi ha sottolineato che non
ci sono "casi nati in Emilia-Romagna",
così come sul territorio al momento non
ci sono "zone rosse"
o focolai. "Non siamo a livelli epidemici ma dobbiamo essere
pronti".
I
nove casi di
positività
arrivano da un focolaio preciso: Codogno. Quattro sono in isolamento
domiciliare e gli altri cinque ricoverati in ospedale a Piacenza.
Nessuno è in condizioni critiche. Prosegue l'attività di controllo
e di "ricerca" dei possibili contagiati. Soltanto domenica
a Piacenza sono stati fatti 186 tamponi per coronavirus. "Si
tratta dei contatti stretti degli operatori sanitari dell'ospedale
piacentino contagiati (due medici e un infermiere)" di cui si
attendono gli esiti. Controlli "larghi" per "prudenza".
Possibile che nei
prossimi giorni il numero dei casi positivi aumenti,
ha detto Venturi, ma anche come conseguenza di un'attività di
"ricerca
attiva" delle infezioni.
Ad esempio con la decisione di effettuare il tampone per coronavirus
a tutti i ricoverati per polmonite negli ospedali regionali.
Potenziati a tal fine i laboratori di analisi di Bologna e Parma, al
lavoro h24, a cui si potrebbe aggiungere un terzo centro.
Cabina
di coordinamento
fitta in Regione con la nuova Giunta, e i sindaci dei comuni
capoluogo riuniti domenica pomeriggio. Il governatore Stefano
Bonaccini e il ministro della Salute Roberto Speranza firmano
l'ordinanza
che detta misure valide da
lunedì 24 febbraio al primo marzo
compresi. Prevede la chiusura delle attività delle scuole di ogni
ordine e grado, asili nido, Università, la sospensione di
manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo
pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi. Stop
anche allo sport. Per
il Piacentino al vaglio misure ulteriori.
Oltre
agli alloggi dell'aeronautica militare di San Polo collegati
all'aeroporto San Damiano a Piacenza, l'altra struttura individuata
per accogliere pazienti da isolare che non abbiano nelle loro
abitazioni le condizioni per l'isolamento domiciliare è il Rems di
Reggio Emilia, ex Opg. Chi
torna in Emilia-Romagna
da zone a rischio epidemiologico, non solo la Cina ma anche zone
rosse italiane, deve segnalarsi e mettersi in isolamento. Pena
sanzioni.
La
situazione, precisa Venturi, "è in evoluzione continua".
Decisivo "tenere i nervi saldi, non andare in panico e
rispettare norme
di igiene
quotidiana come il lavaggio delle mani". Vietato recarsi al
pronto soccorso per sintomi sospetti. Da lunedì riunioni ulteriori,
anche con sindacati e mondo economico per decidere il da farsi su
prossime grandi fiere in programma in regione, a cominciare dal
Cosmoprof a Bologna a metà marzo.
Presunto
'paziente zero' non è il manager della Mae di Fiorenzuola
(Piacenza). Negativo
al primo tampone, non ha sviluppato nemmeno gli anticorpi.
Evitare
lo scambio della pace in chiesa.
Distribuire la Comunione solo sulla mano e non in bocca ed evitare lo
scambio di pace. Sono alcune delle misure disposte dal vescovo di
Piacenza Gianni Ambrosio per le messe nelle chiese della Diocesi. A
seguito delle disposizioni emanate dalla Prefettura di Piacenza sul
Coronavirus, il Vescovo ha disposto, a scopo precauzionale e sino a
nuove indicazioni, anche la sospensione delle attività di
catechismo, di gruppo e altre occasioni aggregative.
Cosa
fare in caso di sintomi (febbre
e sintomi respiratori). La raccomandazione è di non recarsi
direttamente al Pronto Soccorso, ma contattare o il 1550 - il numero
nazionale messo a disposizione dal ministero della Sanità - o il
proprio medico di medicina generale o, in caso di emergenza, il
numero 118.
L’Asl
di Piacenza per
informazioni ai cittadini piacentini
ha attivato il
numero 0523 317979
che si può chiamare dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il
sabato dalle 8 alle 13.
(ANSA)
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