Nuova vita per la Croce sulla cima di MonteVenere a
Monzuno.
Una cerimonia ufficiale e una funzione religiosa hanno celebrato il
restauro della grande Croce eretta sulla parte più alta del monte che sovrasta
Monzuno, subito dopo la fine dell’ultimo conflitto mondiale dedicata a tutti i caduti
per cause di guerra.
Ieri pomeriggio, sabato 12 aprile, alla presenza dei
sindaci di Monzuno Marco Mastacchi e di Monghidoro Alessandro Ferretti, don
Dario Zanini parroco di Sasso Marconi ha celebrato la Messa al campo che è
stata accompagnata dalla Banda Bignardi di Monzuno diretta per l’occasione da
un giovane e valente maestro, il monghidorese Giorgio.
Successivamente è stato tolto il grande telo che ricopriva la
croce rivelando al numeroso pubblico, che ha applaudito a lungo, il riuscito
restauro.
L’opera di recupero è stata caldeggiata e sostenuta da una devota
affezionata a questo luogo sacro, AlbaChiara che era presente.
E’ stata così restituito in tutta la sua
imponenza al culto cristiano questo monumento che lo stesso don Dario aveva
contribuito a ideare e a realizzare grazie alla offerte dei parrocchiani di
allora, in ricordo dei tanti morti per causa di guerra.
Nell’omelia don Dario,
che è originario di Monzuno, ha ricordato di quando bambino si recava sul monte
Venere, allora un grande prato pascolo, e di quando seminarista nel periodo
della guerra vi era transitato ed era anche stato fatto prigionieri insieme ad altri
monzunesi dai soldati tedeschi.
La Via Crucis e il sindaco Mastacchi |
L’inaugurazione è iniziata con una suggestiva
Via Crucis guidata e commentata da due religiose nella quale le quindici stazioni,
poste lungo la strada che porta alla vetta, sono segnalate da altrettanti immagini
realizzate su ‘coppi grezzi’ è offerte da altrettanti donatori fra cui il
monzunese
Daniele Ravaglia direttore di Emil Banca.
Daniele Ravaglia |
Il sindaco Ferretti accanto a una delle stazioni |
AlbaChiara |
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