Monzuno punta all’utilizzo delle biomasse per
generare calore ed energia. A tal fine, e per trovare una conferma sulla
opportunità della scelta, si è tenuto un convegno in cui hanno relazionato i
maggiori esperti del settore.
Che l’argomento fosse interessante lo hanno
certificato gli oltre 100 partecipanti.
Abbiamo incontrato in sindaco di Monzuno Marco
Mastacchi (nella foto), evidentemente convinto dell’opportunità di utilizzare le biomasse, per chiedergli quale fosse la ragione di una
scelta abbastanza ‘anomala’ rispetto all’impostazione generale nazionale dove
si punta al solare e all’eolico.
“La prima ragione è la grande disponibilità di
materia prima che il patrimonio boschivo del nostro comune assicura. Inoltre si
possono attenere due risultati: energia a basso costo e pulizia del boschi .
Proprio in questi giorni abbiamo verificato il degrado di questo importante patrimonio
e le conseguenza che ne derivano nei casi di eventi atmosferici fuori dalla
norma. Se i cambianti climatici sono una realtà definitiva, è prevedibile che
di questi fenomeni ne avverranno numerosi”.
Dove utilizzerete questa nuova fonte di energia?
“Il primo obiettivo è quello di realizzare una ‘mini
rete’ di teleriscaldamento che fornirà calore al municipio e alle scuole del
capoluogo. L’edificio comunale sarà il primo a essere riqualificato a questo
fine e a essere adeguato alle prescrizioni di prevenzione antisismica.”
I tempi?
“I lavori saranno affidati entro maggio 2014 e si
prevede un tempo lavoro di circa 12 mesi, durante i quali gli uffici e i
servizi comunali saranno trasferiti in una sede provvisoria in via di
definizione”.
Avete individuato i fornitori del combustibile e valutato
il costo ?
“Contiamo di coinvolgere gli imprenditori locali e
gli agricoltori per la realizzazione di una piattaforma di raccolta delle bio
masse su modello già utilizzato in Alta Italia e in centro Europa. Il fine è
anche quello di dare una ragione in più agli agricoltori locali di rimanere sul
territorio e garantire all’ambiente il presidio umano indispensabile per una
corretta ed efficace prevenzione idrogeologica.
A riguardo dei costi, innanzitutto mi preme sottolineare che sono
previsti per questo tipo di interventi sovvenzioni governative tali da coprire gran
parte del costo iniziale dell’impiantistica. In merito poi al costo del
combustibile, c’è l’intenzione di utilizzare tutta la massa verde, frutto di
sfalci e potature, oggi per noi un costo
di smaltimento. Su questo versante è possibile persino un risparmio”.
La combustione inquina ?
“No. E’ come avere 10 camini in funzione e , a
differenza di quelli domestici che scaricano fumi senza controlli, qui ci sono filtri che
intercettano e trattengono le micro polveri.
Quindi con valori inquinanti di poco lontani dallo zero”.
C’è qualcosa da aggiungere?
“E’ uno dei tanti interventi coerenti con l’impegno
che abbiamo preso con l’Europa chiamato ‘patto dei sindaci’ che prevede 20 % di
riduzione delle immissioni inquinanti in atmosfera, 20% di energia ottenuta da
fonti rinnovabili e 20 % di risparmi energetici”.
8 commenti:
Stefano Montanari - centrali a (bio)massa
Ecco la nuova jattura verniciata di verdognolo.
A me pare una buona idea!
peccato che rimanga solo un'idea.... pulendo i boschi ne gioverebbero in salute la natura in genere e utilizzando poi il tutto x combustibile.
Purchè non sia inventato un obbligo per chi taglia il bosco di dovere conferire gli scarti a società che gestiscono i rifiuti, magari a pagamento, attraverso appositi regolamenti Regionali, Provinciali, Comunali che trasformano i residui (che DEVONO essere lasciati nel bosco per essere ritrasformati dai microorganismi)in rifiuti pericolosi con obbligo di smaltimento o conferimento, ai soliti noti.Gli scarti del bosco possono essere consegnati ai cippatori dietro pagamento di corrispettivo.
> A me pare una buona idea!
Ehm.
Provi a cliccare qui e a seguire per qualche minuto il video divulgativo di Stefano Montanari.
Lo scienziato modenese è molto chiaro, il video è di facile comprensione.
A meno che NON lo si voglia capire, continuando a credere che le centrali a (bio)masse siano una soluzione, "buone idee".
Sono un problema, come gli inceneritori o le nuove autostrade, i piatti di plastica, etc.
"La grande Dissonanza porta a chiudere gli occhi, a volte serrandoli come fanno i bambini, di fronte le realtà scomode e alle decisioni improrogabili."
Antonio Turiel via Ugo Bardi
Energia dal bosco o energia verde , chi non sarebbe d'accordo ?
Peccato che :
- la centrale a biomasse deve sorgere in centro a Monzuno per poter riscaldare la scuola , la biblioteca e la palestra . Tutti d'accordo vero ?
- quale centrale verra scelta e quanto costera' ? Nessuno lo sa ?
- Che filtraggio dei fumi verra' fatto ? Saranno pericolosi per la salute ?
-Chi recupera le biomasse ? I cittadini o le aziende agroforestali a pagamento ?
- Come entriamo nelle foreste per recuperare le biomasse? Facciamo le strade in mezzo ai boschi giusto ?
Ecco con poche domande come il progetto del sindaco si rivela per quello che e' : una scatola "verde" elettorale vuota .....
Per il sig. Zecca: ho guardato il video da lei segnalato. Ho DAVVERO provato a capire. Seguendo il discorso del conferenziere, divido il problema in parti. 1. "La legge potrebbe consentire o gia' consente delle "porcherie" sul materiale da bruciare". Risposta: c'e' qualcosa che VIETI di utilizzare quelle possibilita' "truffaldine"? Ovvero: nel mio impianto si brucia solo legna e nient'altro. Si scrive un regolamento pubblico, si mette su un comitato di garanti (volontari, che i soldi pubblici sono pochi) e poi si parte a dare lavoro e un po' di soldi per la legna, con tutti i controlli dovuti. Che ne dice? 2. "Chi brucia legna inquina perche' la legna contiene anche metalli". Obiezione: perche' non siamo tutti morti? I nostri antenati - generazioni e generazioni - si sono riscaldati quasi esclusivamente con la legna per secoli e fino a "ieri". 3. "non c'e' abbastanza legna". Si fa un impianto piccolo, adeguato alle risorse disponibili e niente piu'. 4. "Per avere la legna bisogna creare strade nel bosco." I nostri nonni andavano nel bosco in tanti per pulire e curare i castagneti, per raccogliere le castagne, per fare legna e certamente i boschi stavano meglio di oggi. Si trattera' di fare le cose con cura e rispetto, per i boschi e per le proprieta'.
E' proprio tutto cosi' difficile?
effettivamente sembra la solita propaganda pre elettorale in vista delle prossime elezioni
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