Hanno messo
a segno un considerevole numero di ‘colpi’ nelle provincie di Bologna, Modena e
Ravenna, ma alla fine sono caduti nella rete dei Carabinieri di Casalecchio di
Reno , coadiuvati dalla Squadra Reati Predatori dei Carabinieri di Borgo
Panigale, il 31 luglio scorso. Si tratta di ALEX TRUZZI , 36enne, originario
di Viareggio, residente a Modena e di fatto domiciliato ad Anzola dell’Emilia e
di STEFANO DEBARRE , 50enne, nato a Bentivoglio, residente a Modena.
Il
provvedimento è stato emesso a conclusione di una complessa attività d’indagine
che ha permesso di individuare i colpevoli dei reati commessi dal dicembre 2011
al 20 luglio 2012 di furto aggravato in concorso. In particolare nella
nostra area è stato a loro attributo i colpi su auto e ai bancomat del 21
gennaio 2012 a Sasso Marconi e a Pianoro, e del 10 marzo a Calderara di Reno, Zola
Predosa e Monte San Pietro; il forto di pneumatici del 27 aprile a Monte San
Pietro, il furto di auto del 24 giugno sempre a Monte San Pietro e del furto su
auto del 19 luglio a Casalecchio.
In più
occasioni, i due hanno utilizzato anche le schede bancomat asportate alle loro
vittime per effettuare prelievi fraudolenti di denaro, per un importo complessivo
di circa 5.000 euro.
TRUZZI è inoltre accusato di una paurosa rapina messa a segno il 20 luglio
scorso ai danni di un imprenditore all’interno di una ditta di San Giovanni in
Persiceto. L’industriale, un 41enne residente a Reggio Emilia, aveva scoperto uno
sconosciuto che, introdottosi all’interno della sua auto, gli aveva asportato
una borsa che conteneva circa 600 euro e cercava di dileguarsi a bordo
di un’Audi. Ma erroneamente il ladro aveva
imboccava una strada senza uscita. A quel punto, il 41enne si lanciava
all’inseguimento dello sconosciuto che, vistosi impossibilitato a proseguire il
senso di marcia, aveva invertito il senso di marcia e si era diretto a tutta
velocità contro l’imprenditore che, per evitare l’impatto, si era buttato a
terra procurandosi delle lesioni alla mano destra tali da richiedere il ricorso
alle cure mediche presso il pronto soccorso.
Martedì
scorso, con l’esecuzione dei due fermi, è stata eseguita anche la perquisizione
domiciliare che ha consentito di rilevare che TRUZZI era in possesso di un Rolex
d’oro, di alcuni gioielli e altri oggetti di cui non ha saputo indicare la
provenienza.
Gli arrestati,
al termine delle formalità di rito, sono stati associati alla Casa
Circondariale di Modena a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Foto e notizia da Legione Carabinieri Emilia Romagna Comando Provinciale di Bologna
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