giovedì 3 maggio 2012

“Frana” la variante Bologna-Firenze. Perizie shock e proteste


Giovedì, 3 maggio 2012 Da Affari Italkiani.it.
di Antonio Amorosi

Molti di loro non erano mai scesi a Bologna per protestare con cartelli e striscioni ma a mali estremi estremi rimedi. Il comitato di Ripoli Santa Maria Maggiore si è visto così sfilare ieri davanti alla sede della Prefettura di Bologna. Una cinquantina di signori, anche di una certa età, scesi dalla montagna per raccontare cosa sta accadendo nella loro terra.
La Variante di Valico tra  Bologna e Firenze, una tra le più importanti messa in cantiere dal nostro Paese rischia ogni giorno di più di finire nel nulla. E’ in frana attiva ed in zona rossa permanente.
Posizionata nei pressi del fiume Setta e in un area storicamente franosa sta procurando non pochi scossoni al territorio con una paese intero che frana. Il comitato è composto dagli abitanti che con i loro cartelli provano ad accerchiare pacificamente il palazzo della Prefettura, capitanati dal geometra Dino Ricci, un signore anziano che è tutt’altro che un NO-TAV: “La galleria la faccia chi è capace di farla”, dice. E si perché quelli del comitato sono contrari al disastro che sta procurando l’opera non sono contrari alle gallerie in sé. Ricci stesso era da giovane un costruttore di Gallerie per Italstrade. E non ha cambiato idee sulle grandi opere. “ Vanno fatte. Ma le valutazioni dei tecnici di Italstrade erano che qualsiasi opera passasse di fianco al fiume Setta dovesse andare verso est e non verso il fiume. Noi di Italstrade” continua Ricci “che avevamo costruito poco distante la galleria di Banzole dell’Autosole, avevamo anche indicato che bisognava andare più ad est”. Infatti sembra che l’opera attuale sia invece entrata proprio nel cuneo che sta alla base della montagna, riattivando la frana. Un errore madornale. “Già il ministro Bernini nell’88-89 sosteneva che bisognasse consolidare le aree delle frane di Ripoli di Sopra e di Sotto”. I cartelli che mostrano in piazza sono contro Autostrade ma anche contro l‘Assessore alla mobilità regionale Alfredo Peri reo di cercare solo compensazioni senza intervenire alla radice del problema. A supportarli in piazza ci sono anche quelli del Movimento 5 stelle con il consigliere regionale Andrea De Franceschi, Galeazzo Bignami del Pdl e Manes Bernardini della Lega Nord oltre a qualche sparuto NO-TAV
Intano i tecnici chiamati dal Prefetto Angelo Tranfaglia, a fare dei rilievi, Bernardo De Bernardinis dell’Ispra e Fausto Guzzetti del Cnr, escludono che possa esserci un disastro ambientale improvviso. “Ci sono movimenti e ci sono sempre stati. Il crollo repentino è un eventualità di  bassissima probabilità”, ha detto Guzzetti. La notizia in più emergerebbe invece dal contenuto di una relazione shock inviata alla Procura della Repubblica da una delle società costruttrici della galleria, la Toto Costruzioni(ne danno notizia anche il Corriere di Bologna e La Repubblica): anche se costruita, la variante potrebbe risultare entro pochi anni inutilizzabile poiché la pressione del terreno incomberebbe sul tracciato spostando del tutto la galleria. La Procura indaga per disastro colposo. E intanto per tranquillizzare i cittadini sia il Prefetto che l’Assessore Regionale, hanno fatto in modo da predisporre a Ripoli un presidio della protezione civile.

1 commento:

Cesare Zecca ha detto...

I No-TAV che stanno resistendo con scienza e conoscenza a questo sacco delle casse pubbliche per un'opera tanto idiota e inutile quanto nefasta e costosa, invece di essere ringraziati dai tonti che vengono quotidianamente fiscalmente spremuti come limoni, vengono indicati con note di folklore e pateticamente patetiche.

Non è che un segno di rincitrullimento di massa per cui le opere (e i disastri sia che essere recano o che esse contribuiscono ad aumentare e il colossale sperpero di denari pubblici) devono essere fatte a prescindere, comunque.
Ora, pare che 'sta sorta di isteria favorevolmente pregiudiziale non cessi neppure in base alle più lampanti evidenze e conseguenze di un sistema tumoral-infrastrutturale che tutto divora e distrugge per autoalimentarsi, neppure davanti ad un sistema che frana sempre più.

Mi pare una sorta di martirio masochista stupidino in cui gli adepti si immolano e si sacrificano per la fede sviluppista cui sono votati e che ha definitivamente rimosso il senso dei limiti e di valutazioni del bilancio costi e benefici e del senso sistemico e pure esistenziale del vivere.

Continuate pure sciocchi con
Sì-Tav
Sì-Civis
Si-People Mover
Sì-Passante Nord
Sì-inceneritori
Sì-Porrettana Veloce
Sì-parcheggi dementi in mezzo al fiume a Vergato
Sì-consumo del territorio
Sì-...

Sarà interessante osservare fino a che punto arriverà il vostro masochismo.
Quando sarete nella cacca fino al collo, nei centri oncologici, esasperati per il traffico, quando il barile sarà ancora più vuoto, con il fondo senza fondo per il debito accumulato per questa serie interminabile di vaccate e inizieranno i piagnistei ancora una volta non potrete dire "Ma non non lo sapevamo!"
I no-tav, i no-peoplemover e altri persone che non hanno messo il cervello all'ammasso e in naftalina ve lo avevano detto, eccome!