domenica 26 febbraio 2012

A l bolognese Nino Nannetti il premio Guernica.



Sono 113.000 i desaparecidos di epoca franchista che si stanno cercando in Spagna.

“Circa 5.000 corpi li abbiamo già trovati in fosse comuni e a questi si stanno aggiungendo sempre più indicazioni di altri casi”. L’affermazione è di Martxelo Alvarez, portavoce dell'associazione basca ‘ Ahaztuak’ che opera per ridare un nome e una tomba a quei poveri resti e giustizia alle vittime delle pazzie del secolo scorso.

“Nella fossa dove c’era mio nonno , a Oviedo in Asturias , cerano per esempio altri 1700 corpi. La sua colpa era quella di essere stato sindaco di un paesino, di essere socialista e sindacalista”.

Il portavoce dell’associazione è a Marzabotto e ha incontrato Gian Luca Luccarini, presidente dell’Associazione dei Famigliari delle Vittime degli eccidi nazifascisti di Marzabotto-Grizzana-Monzuno, per trovare una unità di intenti: “La storia di Marzabotto e i fatti di Monte Sole sono molto simili a quelli accaduti da noi in Spagna. Quando scoppiò la guerra, allo scopo di terrorizzare la popolazione, furono rastrellati, su ordine del generale Franco, tutti coloro che avevano impegni sociali vicini ai lavoratori, come sindacalisti ed esponenti del partito Socialista e, essendo già in guerra, la loro punizione fu la morte. L’ordine prevedeva inoltre che , qualora non si trovassero ‘ i quadri’ delle organizzazioni socialiste e sindacaliste , si provvedesse a giustiziare i sospetti fino al raggiungimento del 10 % della popolazione.



Martxelo Alvarez racconta anche che la sua associazione da otto anni ha istituito il premio Guernica (la cittadina spagnola rasa al suolo dagli aerei tedeschi che fecero dell’azione bellica la prima prova della potenza distruttrice delle loro armi) intitolato alla pace e alla riconciliazione e finalizzato a ricordare e a riconoscere l’opera dei tanti che aderirono alle brigate internazionali e si opposero al franchismo. Quest’anno verrà premiato un tedesco, un italiano e, ovviamente uno spagnolo. “L’italiano premiato è il bolognese Nino Nannetti (nella foto) ,” precisa Martxelo Alvarez , “il quale fu comandante dell’esercito basco e morì a Zalla nel 1937. Nannetti si impegnò, prima di entrare in azione, a reclutare in Francia i volontari della brigata internazionale e a istruirli”.

L’ospite spagnolo è stato accompagnato nella visita a Monte Sole da dal presidente Gian Luca Luccarini, da Fabio Fabbri e da Marcellino dell’associazione ‘Amiche e Amici del Paese Basco’.

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