martedì 21 febbraio 2012

110 anni fa, Marconi vinceva il silenzio dell'Oceano e inaugurava l'era delle telecomunicazioni.


Elio Antonucci ci ‘ricorda’ ciò che in molti abbiamo dimenticato: il valore storico culturale di un importante anniversario che ha avuto per protagonista Guglielmo Marconi: una tappa essenziale per arrivare alla sua grande invenzione.

L'eccezionale scoperta scientifica di Marconi del mese di febbraio del lontano 1902 è stata sempre trascurata nonostante sia l'unica in grado di demolire la falsa opinione, divulgata purtroppo tuttora in molta
letteratura, che il 12 dicembre 1901, a San Giovanni di Terranova in Canada, egli abbia scambiato delle scariche atmosferiche per il segnale telegrafico inviatogli dalla punta estrema della Cornovaglia

Marconi decise di eseguire quella prova, una trasmissione via etere dalla Cornovaglia al Canada, per sfatare l'opinione che le onde hertziane non avrebbero permesso di superare le distanze da lui previste e
annunciate già nel 1897.
Che Marconi nutrisse la certezza della buona riuscita dell'audace esperimento lo dimostra il fatto che fu in grado di ricevere il segnale telegrafico convenuto; nonostante che l'uragano verificatosi due mesi prima
avesse completamente distrutto l'efficientissima antenna predisposta.
Il felice risultato di quella nuova scoperta scientifica parve così incredibile che dopo il suo annuncio non venne creduta: un eminente scienziato fece pubblicare su uno dei maggiori quotidiani di Londra
la massima , riferita appunto all’esperimento, ’una rondine non fa primavera’ per significare che un semplice segnale non rappresentava un messaggio, e che la mancata presenza di testimoni ufficiali,
giustificava i dubbi espressi da autorevoli scienziati.

Marconi, ritornato in Inghilterra il 12 gennaio 1902, decise allora di ripetere immediatamente la prova in senso inverso, dall’America all’Inghilterra, registrando questa volta i messaggi su una stampante Morse. Quel nuovo esperimento gli consentì di arrivare alla scoperta scientifica dell'influenza esercitata dalla luce solare sulla propagazione delle onde elettriche.
Partito da Cherbourug con il piroscafo Philadelphia alla mezzanotte del 22 febbraio 1902, terminò felicemente quella storica impresa, registrando su una stampante i messaggi ricevuti alla distanza di 300
600 1500 2000 e 3000 chilometri.

La carta della rotta, con le distanze contrassegnate con asterischi e le zone telegrafiche dei messaggi ricevuti, furono autenticate dal comandante della nave e dal primo ufficiale.
Il 2 marzo 1902 i quotidiani annunciarono quel nuovo successo con il seguente titolo: IL TRIONFO DI MARCONI IN MEZZO ALL'OCEANO.


In quell'ultima settimana del lontano febbraio 1902, Marconi aveva pertanto fornito la prova incontestabile che il 12 dicembre 1901 non si era ingannato.
Con i mezzi di fortuna impiegati sarebbe stato superfluo tentare di ricevere dei messaggi, lo scopo principale era infatti quello di stabilire se le onde elettromagnetiche irradiate con il suo sistema erano in grado di superare anche l'enorme curvatura terrestre che separava l'Europa dall' America .
Marconi ne era sicuro perché quel semplice segnale ricevuto il 12 dicembre 1901 glielo aveva confermato.

E' quindi veramente assurdo che ci siano ancora delle persone, alcune appartenenti a importanti istituzioni scientifiche, che gli contestano una scoperta scientifica di valore superiore alla stessa invenzione tecnica
dei mezzi che l'hanno resa possibile.

Ricordare questo eccezionale anniversario marconiano, sempre dimenticato, può rivelarsi l'unica occasione in grado di sfatare una falsa opinione divulgata inconsapevolmente in molta letteratura, stampa quotidiana e pagine web.

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