I
sindaci dell’Unione dell’Appennino condividono le preoccupazioni
dei comitati di utenti sul rischio che il sovraffollamento dei treni
possa provocare in futuro nuovi contagi da Covid-19
Stazione di Marzabotto |
di
Carmine Caputo
I
sindaci dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese hanno
condiviso le preoccupazioni relative al trasporto ferroviario
recentemente evidenziate dal CRUFER (Comitato Regionale degli Utenti
Ferroviari dell’Emilia-Romagna) per voce del presidente Valerio
Giusti.
In
particolare, i timori degli amministratori locali dell’Appennino
sono legati al rischio che treni sovraffollati possano diventare
veicoli di contagio del coronavirus. Se durante la fase più grave
della pandemia, grazie anche all’impegno delle aziende di mobilità,
i servizi sono stati garantiti in sicurezza, c’è un grosso
interrogativo su come potrà evolvere la situazione in futuro. Nei
mesi scorsi infatti è stato possibile viaggiare sicuri vista la
notevole riduzione del numero dei lavoratori pendolari e la chiusura
delle scuole: fattori che hanno garantito le distanze minime ma che
sono destinati a variare.
«Il
servizio ferroviario, sia sulla linea Porrettana che sulla
Direttissima, è fondamentale per le nostre realtà e per la mobilità
sostenibile a livello metropolitano» spiega il sindaco di
Grizzana Morandi e assessore alla mobilità per l’Unione Franco
Rubini «per questo siamo preoccupati in particolare dagli
effetti che avrà a settembre la riapertura delle scuole, quando in
concomitanza con gli orari scolastici è inevitabile che i treni
tornino ad affollarsi. Chiediamo quindi a TPER Trenitalia e alla
Regione che, nel breve termine, siano ripristinati al più presto i
livelli di servizio ante-covid19, e poi di individuare potenziamenti
come per esempio l’aumento dei treni negli orari di punta che
possano scongiurare il rischio di diffondere nuovamente il contagio.
Da parte nostra siamo disponibili al confronto».
Attualmente
è stato ripristinato quasi il 70% dei treni che circolavano prima
della crisi e l’azienda ferroviaria prevede di arrivare al 100% in
occasione del cambio orario estivo previsto per il 14 giugno: su
questo tema i sindaci sostengono, d’accordo con CRUFER, che sarebbe
opportuno anticipare il programma, visto che dal 18 maggio quasi
tutti i lavoratori sono tornati a spostarsi per raggiungere fabbriche
o uffici.
L’aumento
dell’offerta per garantire il distanziamento diventerà
ancora più fondamentale se si considera che l’azienda dei
trasporti ha dichiarato di non essere nelle condizioni di impedire ai
viaggiatori di salire sui treni, anche se fosse stata raggiunta la
capienza prevista dalle norme anti-contagio, né di verificare
il corretto utilizzo delle mascherine. Per questo motivo la
sicurezza può essere garantita solo dal corretto distanziamento da
parte degli utenti, cui
ovviamente si chiede il maggior senso di responsabilità possibile
per adeguarsi a norme che proteggono la salute di tutti, e
dalla adeguata capacità del servizio.
In
assenza di opportuni interventi è inoltre molto forte il rischio che
una gran parte dell’utenza sia spinta a utilizzare il mezzo privato
con gravi impatti economici e ambientali.
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