sabato 23 maggio 2020

Potenziare il servizio ferroviario per evitare il sovraffollamento dei treni

I sindaci dell’Unione dell’Appennino condividono le preoccupazioni dei comitati di utenti sul rischio che il sovraffollamento dei treni possa provocare in futuro nuovi contagi da Covid-19

Stazione di Marzabotto
di Carmine Caputo

I sindaci dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese hanno condiviso le preoccupazioni relative al trasporto ferroviario recentemente evidenziate dal CRUFER (Comitato Regionale degli Utenti Ferroviari dell’Emilia-Romagna) per voce del presidente Valerio Giusti.
In particolare, i timori degli amministratori locali dell’Appennino sono legati al rischio che treni sovraffollati possano diventare veicoli di contagio del coronavirus. Se durante la fase più grave della pandemia, grazie anche all’impegno delle aziende di mobilità, i servizi sono stati garantiti in sicurezza, c’è un grosso interrogativo su come potrà evolvere la situazione in futuro. Nei mesi scorsi infatti è stato possibile viaggiare sicuri vista la notevole riduzione del numero dei lavoratori pendolari e la chiusura delle scuole: fattori che hanno garantito le distanze minime ma che sono destinati a variare.

«Il servizio ferroviario, sia sulla linea Porrettana che sulla Direttissima, è fondamentale per le nostre realtà e per la mobilità sostenibile a livello metropolitano» spiega il sindaco di Grizzana Morandi e assessore alla mobilità per l’Unione Franco Rubini «per questo siamo preoccupati in particolare dagli effetti che avrà a settembre la riapertura delle scuole, quando in concomitanza con gli orari scolastici è inevitabile che i treni tornino ad affollarsi. Chiediamo quindi a TPER Trenitalia e alla Regione che, nel breve termine, siano ripristinati al più presto i livelli di servizio ante-covid19, e poi di individuare potenziamenti come per esempio l’aumento dei treni negli orari di punta che possano scongiurare il rischio di diffondere nuovamente il contagio. Da parte nostra siamo disponibili al confronto».

Attualmente è stato ripristinato quasi il 70% dei treni che circolavano prima della crisi e l’azienda ferroviaria prevede di arrivare al 100% in occasione del cambio orario estivo previsto per il 14 giugno: su questo tema i sindaci sostengono, d’accordo con CRUFER, che sarebbe opportuno anticipare il programma, visto che dal 18 maggio quasi tutti i lavoratori sono tornati a spostarsi per raggiungere fabbriche o uffici.

L’aumento dell’offerta per garantire il distanziamento diventerà ancora più fondamentale se si considera che l’azienda dei trasporti ha dichiarato di non essere nelle condizioni di impedire ai viaggiatori di salire sui treni, anche se fosse stata raggiunta la capienza prevista dalle norme anti-contagio, né di verificare il corretto utilizzo delle mascherine. Per questo motivo la sicurezza può essere garantita solo dal corretto distanziamento da parte degli utenti, cui ovviamente si chiede il maggior senso di responsabilità possibile per adeguarsi a norme che proteggono la salute di tutti, e dalla adeguata capacità del servizio.
In assenza di opportuni interventi è inoltre molto forte il rischio che una gran parte dell’utenza sia spinta a utilizzare il mezzo privato con gravi impatti economici e ambientali.




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