lunedì 16 luglio 2018

Lista Civica: “Anche la Città metropolitana nasconde sotto il tappeto il grande problema 'selvatici in Appennino'.

di Lorenzo  Mengoli
consigliere metropolitano



E' stato definitivamente approvato il Piano Strategico Metropolitano dal consiglio Metropolitano che è formato da 14 consiglieri di maggioranza (PD), più il sindaco Merola; cinque di minoranza: uno di 5 stelle, due del centrodestra e due in rappresentanza delle liste civiche ( io e il capogruppo e sindaco di San Benedetto val di Sambro Alessandro Santoni).
Santoni e la consigliera di Alto Reno Terme Marta Evangelisti (destra) si interessano molto ai problemi della montagna. Il problema degli ungulati ed deltri animali selvatici sembra non però interessare nessuno e sono quasi l' unico a parlarne (a parte una interrogazione dell'altra consigliera di destra e di Casalecchio Erika Seta). 
Nel "Piano Strategico Metropolitano 2.0", che segna la direzione di marcia della città metropolitana per i prossimi anni non si fa nemmeno un accenno a questo problema, come se non esistesse. 
Il documento è passato due volte in consiglio e quanto introducevo il 'problema selvatici' mi sembrava di essere guardato come un marziano. La proposta di Piano nella conferenza dei sindaci è passato con 35 voti favorevoli e un astenuto (Santoni non era presente), Nell'ultimo consiglio, anche lì mancava Santoni, l' Evangelisti si è astenuta, io ho votato contro e naturalmente i consiglieri PD hanno votato a favore.  Tutti sappiamo benissimo che non è un problema di facile soluzione ma se non se ne parla nemmeno non si affronterà mai.

Purtroppo si continua ad ignorare un problema che sta mettendo in ginocchio la parte collinare e montana del territorio metropolitano e che ha conseguenze anche sulla città e sulla pianura.
Nel documento, parlando di Appennino, si dà giustamente grande importanza al suo territorio, alla sua agricoltura ed al suo ambiente, per questa parte della Città metropolitana si prevede una grande attenzione ed un notevole sviluppo.
Purtroppo nel piano non si dice nemmeno una parola sugli ungulati e su altri animali che negli ultimi anni stanno mettendo a rischio il paradiso Appennino e che possono vanificare i nostri intenti.
Si finge che tutto sia sotto controllo e si chiudono gli occhi su quanto sta accadendo. Solo per fare un esempio: l’agricoltura, che già era in difficoltà con l’invasione di selvatici impattanti, rischia ora il tracollo. Prodotti tipici e di qualità sono a rischio, Tutto questo favorisce l’abbandono dei campi e del territorio con le conseguenze che ne derivano e che ben conosciamo. Non parliamo poi dei problemi sanitari che questi animali comportano, dei rischi alla circolazione stradale ecc. ecc. 
Il danno più grande è comunque per l’ambiente e quindi è un danno che colpisce noi tutti; basti pensare che il grufolare dei cinghiali, il loro calpestio e quello dei daini, dei caprioli e dei cervi, smuovono il terreno che, oltre a perdere parte della propria fertilità, viene trasportato a valle dalla pioggia. Risultato: la terra viene trascinata a valle chiudendo i fossi, impoverendo i terreni e favorendo frane e allagamenti; la montagna perde parte dello strato fertile che ha impiegato secoli a formarsi. I problemi li ritroviamo poi anche in pianura e in città. Purtroppo tutto questo pare non interessare e non ve ne è menzione nel “Piano Strategico Metropolitano 2.0”.
Noi riteniamo che questa mancanza non sia accettabile e di conseguenza non possiamo condividere questo piano.



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