Le sei colonnine 'porta l'autovelox' installate sul tratto di vecchia Porrettana Sasso Marconi- Pontecchio non tolgono il sonno ai soli sassesi. Il capogruppo di “Uniti per cambiare Marzabotto”, Morris Battistini critica infatti severamente la dotazione dei 'severi controllori elettronici' che ritiene distortamente finalizzati 'al solo fare cassa' e ha persino presentato una interpellanza in Consiglio Comunale a Marzabotto, con cui chiede al sindaco del suo Comune, Romano Franchi, di farsi interprete del disagio che i vigili elettronici creano anche agli automobilisti di Marzabotto, soliti ad utilizzare quella strada, e di intervenire presso gli amministratori di Sasso Marconi. Fra le proposte, quella di valutare l'opportunità di elevare il limite di velocità dai 0 ai 75 chilometri l'ora.
Battistini motiva la sua presa di posizione precisando:
Abbiamo chiesto alla Giunta di Marzabotto e al Sindaco Franchi anche Presidente dell'Unione dei comuni dell'Appennino Bolognese di prendere posizione sull'installazione di sei autovelox in un tratto così breve di "Porrettana" che riteniamo essere a tutti gli effetti un utilizzo distorto degli strumenti per la sicurezza degli automobilisti, impropriamente finalizzati ad alimentare le entrate nelle casse dei comuni.
Una strategia, che crediamo sia per altro un grave danno all'economia locale per tutte le attività commerciali del Paese di Sasso e non solo. Gli automobilisti ora saranno disincentivati ad attraversa il centro del paese, bensì ad utilizzare la "nuova Porrettana", prediligendo quindi di effettuare piccole e medie commissioni nei negozi di Casalecchio di Reno, piuttosto che rischiare di incorrere in contravvenzioni per effettuare una spesa d'acquisto più bassa della sanzione minima che eventualmente si potrebbe ricevere. Assisteremo così ad una morte delle attività commerciali di Sasso Marconi.
Ovviamente, ci vediamo costretti da Marzabotto a prendere posizione, poichè il 90% dei nostri cittadini utilizzava ancora Via Kennedy in ambo i sensi per raggiungere i nostri territori, oltreché perchè prevediamo il rischio che vengano ulteriormente disincentivate gite turistiche o anche solo piccole spese nel nostro capoluogo poichè demotivati da una spinta volta ad evitare il rischio della "colonnina cecchino".
Resta inteso che ci dichiariamo favorevoli ad irrigidire le pene per chi non rispetti il codice della strada, e se necessario ad installare un autovelox nel punto più critico della strada interessata da grandi velocità, ma così facendo in questo modo continuiamo a sostenere che l'obiettivo della giunta sassese sia ben differente.
Ci auguriamo che il Sindaco di Marzabotto, prenda una posizione chiara nei confronti di questa valanga di occhi elettronici piazzati qua e là come se fossero nuove piantumazioni floreali”.
Ecco il testo dell'interpellanza:
Premesso
che
in data 12 Maggio sono comparsi nel tratto di strada "Porrettana"
a Sasso Marconi di competenza comunale 6 apparecchi autovelox di cui
4 installati in direzione Bologna e 2 installati in direzione
Porretta; che gli stessi pare siano già attivi, senza lasciare
alcun tempo di adeguamento agli automobilisti di integrarsi alla
novità; che i limiti di velocità su diversi tratti stradali sono
spesso discutibili e altalenanti, e la collocazione degli impianti di
rilevazione automatica risulta talvolta arbitraria, se non, in
qualche caso, persino pericolosa, poiché induce gli automobilisti a
bruschi rallentamenti della velocità; che comunque i limiti di
velocità vanno nel loro complesso ugualmente rispettati; che la
Corte Costituzionale (sentenza 113 del 2015) ha stabilito che gli
strumenti tecnici di misurazione elettronica sono di dubbia
funzionalità se non sono sottoposti a manutenzione e a verifiche
periodiche e che «fenomeni di obsolescenza e deterioramento possono
pregiudicare non solo l'affidabilità delle apparecchiature, ma anche
la fede pubblica che si ripone in un settore di significativa
rilevanza sociale, quale quello della sicurezza stradale»; che il
tratto di strada che vede l'installazione di questi sei nuovi
autovelox è altamente frequentata da migliaia di cittadini del Medio
e Alto Reno, sia per scopi lavorativi che per scopi personali;
Rilevato
che
molti comuni, poi, per evitare il contraccolpo di impopolarità
prodotto da queste condotte sulla popolazione residente, installano
queste macchine di rilevazione automatica principalmente sui tratti
delle strade statali che attraversano il loro territorio di
competenza, in modo da poter colpire il maggior numero possibile di
automobilisti di passaggio;
che
a contrario di quanto asserito dall'Assessore Renzo Corti, tali
dispositivi così installati non fungerebbero da dissuasori della
velocità ad un fine preventivo, bensì il collocarne l'uno a 150 mt
di distanza dall'altro renderebbe chiaramente intuibile il reale
scopo, ovvero quello di far cassa al fine comunale;
che
un numero di autovelox così importante installati l'uno a breve
distanza dall'altro fa si che molti automobilisti nel disperato
tentativo di evitare le sanzioni sia indotti istintivamente a frenare
bruscamente rischiando di essere tamponati da chi li segue,
aumentando così il principio di pericolosità di quel tratto di
strada;
Spazio
Riservato al Protocollo
Considerato
che
l'uso degli autovelox per accertare il superamento dei limiti di
velocità è diventato per molti enti locali, di fatto, uno strumento
sicuro per garantirsi entrate supplementari destinate agli scopi più
disparati;
essendo
tali apparecchiature assai di frequente utilizzate in modo subdolo
dai comuni, non tanto a scopo preventivo o dissuasivo, quanto al puro
scopo di multare il maggior numero di automobilisti e aumentare in
questo modo le entrate derivanti dalle sanzioni in favore dei bilanci
degli enti;
Atteso
che
secondo la previsione di legge, i comuni stessi dovrebbero inviare
ogni anno una relazione telematica al Ministero delle infrastrutture
e dei trasporti e al Ministero dell'interno su quanto incassano con
queste multe e destinare una quota del 50 per cento di queste
entrate, provenienti da sanzioni comminate attraverso l'utilizzo
degli autovelox, al miglioramento della sicurezza stradale: entrambi
i suddetti obblighi restano spesso disattesi e non sanzionabili;
Ritenuto
che
nessuno abbia poi tenuto conto dell'impatto economico-commerciale del
paese che queste colonnine "castigatrici" esercitano
sull'economia locale, valorizzando di fatto l'utilizzo della "nuova"
Porrettana e quindi disincentivando tutta la popolazione in arrivo da
Casalecchio di Reno e dai comuni dell'Alto Reno a recarsi presso i
commercianti di Sasso Marconi per non incorrere eventualmente nel
rischio di vedersi triplicare l'acquisto previsto, per via,
eventualmente di una multa per il superamento di qualche chilometro
orario;
Si
INTERPELLA il SINDACO e la GIUNTA COMUNALE
al
fine di sapere se condividano la scelta dell'Amministrazione del
comune vicino di casa e, in caso negativo, se intendano intraprendere
con atti pubblici una richiesta nei confronti del Sindaco di Sasso
Marconi affinché limiti in difetto il numero degli autovelox
installati;
se
credono non sia necessario, seppur il tratto di strada sia
regolamentato ad una velocità massima di 50Km/h, chiedere al Sindaco
di Sasso Marconi che i dispositivi vengano tarati ad una soglia
massima di 75 Km/h prima dell'elevazione di qualsiasi
contravvenzione;
se
non ritenga dannoso anche per l'economia locale (turismo compreso) di
Marzabotto che l'installazione di questi autovelox penalizzi la
voglia o la volontà di un numero importante di cittadini del Basso
Reno a recarsi nelle nostre zone;
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