Riceviamo:
Adesso
basta con le promesse e con le parole al vento. Servono i fatti e
servono subito. La situazione economico-lavorativa dell’Appennino
bolognese non può essere lasciata ancora in un angolo come se il
problema non riguardasse la nostra regione”.
Così
Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega Nord illustra
un’interrogazione a sostegno dei dipendenti della Philips-Saeco di
Gaggio Montano (BO) sottoscritta anche dai consiglieri Raffaella
Sensoli e Silvia Piccinini (M5S); Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi
(FI)”.
“Questa
larga condivisione – spiega Marchetti -, vuole riportare sotto la
luce dei riflettori, una situazione come quella dell’appennino,
troppo spesso dimenticata”.
“Il 4
febbraio 2016 – si legge nel testo dell’interrogazione - presso
il Ministero dello sviluppo economico, alla presenza dell’assessore
regionale alle Attività produttive Palma Costi, del sindaco del
comune e della Città metropolita di Bologna Virginio Merola, e
del Sindaco di Gaggio Maria Elisabetta Tanari è stata
sottoscritta un’intesa per accompagnare la fase di riorganizzazione
aziendale della Philips-Saeco di Gaggio Montano e consentire a
coloro che hanno accettato volontariamente la mobilità di potersi
ricollocare nel mondo del lavoro”.
“Tra
gli interventi per le misure di politica attiva del lavoro
per favorire il reinserimento occupazionale di lavoratori
in mobilità – continuano i firmatari del documento - è stato
messo a disposizione un milione di euro dal Fondo
sociale europeo 2014-2020 mentre la Regione e il Ministero dello
Sviluppo Economico hanno avviato un’analisi complessiva
sulla reindustrializzazione della parte del sito produttivo
non più utilizzato dalla multinazionale olandese”.
“Per
questo – sostiene Marchetti -, alla luce delle difficili condizioni
dal punto di vista occupazionale e industriale in cui versa
l’Appennino bolognese e vista l’approvazione in aula dell’atto
di indirizzo n.1772 con cui (a fine 2015) si invitava la Giunta a
perseguire ogni ulteriore iniziativa che sarebbe stata ritenuta utile
a contribuire alla positiva soluzione della crisi della Saeco,
salvaguardando la produzione nello stabilimento gaggese, impegnandola
altresì a utilizzare la Conferenza per la montagna come momento per
la predisposizione di politiche industriali per tutto l’Appennino
vogliamo sapere che cosa è stato fatto. Alla Giunta – conclude –
chiediamo di sapere il costo e l’esito dell’analisi avviata
tramite una società specializzata per la reindustrializzazione della
parte del sito produttivo non più utilizzato e in che modo la
Regione si è attivata per la predisposizione di politiche
industriali per la montagna. Il tempo delle parole è finito. La
nostra gente chiede interventi concreti”.
2 commenti:
FINALMENTE ADESSO SI PUO' CAPIRE COSA VUOL DIRE FARE OPPOSIZIONE O COMUNQUE FAR CAPIRE COSA VUOL DIRE ESSERE MINORANZA.
VUOL DIRE FARE COALIZIONE PER SOLLECITARE LA MAGGIORANZA.
COSA CHE AVREBBERO DOVUTO DIMOSTRARE MA NON L'HANNO FATTO ALLE LEZIONI COMUNALI DI BOLOGNA
Ma davvero qualcuno credeva alla favola inverno 2015 dei politicanti "l'ocali" con intrusioni da Roma??! Realisticamente era anche fin troppo banale sapere che sarebbe finita in questo modo, uno "Spendi i soldi e scappa" con i delegati sindacali in prima fila ad incassare ed il benestare addirittura dell'Arcivescovo.. Ma il popolino dimentic in fretta, il decreto era stato firmato da un Ministro che ora sta a Capalbio mentre una Toretta ha chiuso ed un'altra chiuderà a breve. Parola di montanaro..
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