lunedì 7 ottobre 2013

Lavori in corso per il nuovo 'PSC VERGATO-MARZABOTTO'.




E’ stato organizzato per domani, martedì 8 ottobre, alle 20.30, nella sala della biblioteca comunale di Vergato, un incontro per illustrare il ‘piano conoscitivo e il documento preliminare al PSC (ex piano regolatore) dei comuni di Vergato e di Marzabotto.
L’assemblea è finalizzata a mettere a confronto i tecnici incaricati e i politici coinvolti con i residenti, le associazione e il mondo imprenditoriale.

E’ stata aperta il 19 settembre la
Roberto Farina
‘conferenza di pianificazione’ prevista dalla legge per l’esame del documento preliminare e del quadro conoscitivo predisposti dalle amministrazioni comunali di Vergato e  Marzabotto, propedeutici al nuovo PSC. I due comuni hanno infatti deciso di disegnare insieme la nuova pianificazione che organizzerà e ordinerà i due comuni per il prossimo ventennio.


Rebecca Pavarini
I due documenti sono stati presentati in consiglio comunale congiunto tra i due comuni a Vergato martedì scorso dai  progettisti, Ingegner Roberto Farina e architetto Rebecca Pavarini, alla presenza dei sindaci e degli assessori all’urbanistica.







Valerio Bignami
Abbiamo incontro l’assessore di Marzabotto Valerio Bignami per chiedergli sullo ‘stato dell’arte’ ?

“Il documento preliminare individua le linee direttrici che le amministrazioni propongono per l’adozione del PSC che sono : recupero del patrimonio edilizio esistente,  riqualificazione dei centri urbani più significativi, rigenerazione del territorio”.

In pratica cosa succederà a Vergato e a Marzabotto ?

“Verranno riconsiderate tutte le previsioni edificatorie non attuate in prospettiva di una ridefinizione anche localizzativa di insediamenti che negli ultimi anni non sono stati realizzati”.

Quindi crescita zero ?

Sostanzialmente sì, in quando i flussi demografici degli ultimi 10 anni individuano in poco più di 700 alloggi la necessità di abitazioni per i prossimi 15 anni. Gli attuali piani regolatori dei due comuni prevedono ancora la possibilità di edificare circa 600 nuovi appartamenti. Da questi dati emerge chiaramente che si può considerare un nuovo piano regolatore a crescita zero”.
Allora a che cosa serve la nuova pianificazione ?
“Serve a riqualificare l’intero territorio ed assumere provvedimenti che incentivino gli interventi sui fabbricati esistenti migliorando la qualità urbana in generale e dell’abitare in particolare. Gli obiettivi sono:. creare le condizioni affinchè le persone permangano nel territorio rurale, con la possibilità di trasformare l’esistente non più funzionale all’attività agricola. Operare  ampliamenti  sull’esistente abitativo, prevedere infrastrutture migliorative per i residenti. Nei territori urbani, elaborare un disegno progettuale cui ricondurre tutti gli interventi che i singoli proprietari potranno effettuare negli anni, soprattutto in riferimento agli spazi e ai servizi pubblici. In poche parole abbandonare la logica del lotto edificabile con l’applicazione di determinati indici e ambire alla progettazione di un disegno di città più aderente alle esigenze dei cittadini e delle loro aspettative. Un disegno della città non più elaborato da accademici professionisti e ‘soloni’ dell’architettura, ma dai cittadini stessi che confrontandosi con l’esigenza dei tanti potranno dare indicazione preziose e reali”.

Anche Sasso Marconi ha fatto una grande indagine conoscitiva chiamando ad esprimersi e a dare suggerimenti le associazioni e i singoli cittadini, per poi disattendere in pino le indicazioni ricevute. La vostra è una realtà o è un uno specchietto per le allodole ?

“Non è la nostra una ricerca di consenso, ma una vera e propria esigenza di conoscere nello specifico non solo le esigenze dei singoli, ma anche i sogni che a volte si danno per irrealizzabili. La partecipazione non va solo offerta ma va continuamente provocata e ricercata. L’esperienza di questi primi mesi  di discussione sulle tematiche urbanistiche ha dimostrato che i cittadini molte volte esprimono valutazioni innanzitutto di interesse generale e in subordine personale”.

Assessore, l’attendiamo alla prova dei fatti e non dimenticheremo di seguirla per aggiornarci sul processo in corso.

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