Per la sezione Emilia Romagna, criticità derivate dai ritardi del ministero
La Corte dei conti dell'Emilia-Romagna richiama il
Viminale dopo il caso del comune di Marzabotto, finito in crisi di liquidità di
cassa.
A quanto si apprende, la Sezione regionale di controllo ha richiamato l'attenzione del ministero dell'Interno affinché, coerentemente con l'obiettivo legislativo della massima efficacia, efficienza e rapidità nell'attuazione dei progetti finanziati dal Pnrr, adotti tutte le misure possibili affinché situazioni come quella accaduta al Comune nel Bolognese non si ripetano.
La vicenda è emersa circa un mese fa: il Comune di
Marzabotto nel 2022 ha varato un progetto per riqualificare un'ex cartiera sul
suo territorio, finanziato con fondi Pnrr. Al progredire dei lavori ha
anticipato i soldi per le aziende, ma le risorse non sono arrivate. Alla
richiesta di aiuto della sindaca Valentina Cuppi, la prefettura ha chiesto
altri dati per valutare l'avvio del pre-dissesto. Quando il caso è esploso,
poi, il Viminale ha fatto sapere di aver proceduto con le prime erogazioni.
Il faro dei giudici si accende nell'ambito di una prima
indagine sull'applicazione dei principi contabili in materia di 'gestione'
della cassa degli enti locali, del fondo rischi da contenzioso e sui fondi
Pnrr. L'indagine ha coinvolto 103 Comuni dell'Emilia-Romagna. Non sono emerse
situazioni di grave problematicità, ma il lavoro ha consentito di mettere in
luce un fenomeno che potrebbe mettere in seria difficoltà gli enti locali:
quello che i ritardi nell'erogazione delle risorse da parte del Viminale
causino una criticità di cassa degli enti locali prosciugandone le
disponibilità monetarie. Secondo la ricostruzione dei giudici, è quanto
accaduto a Marzabotto e su questo fenomeno la sezione regionale ha richiamato
l'attenzione del ministero dell'Interno. (ANSA)
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