Tra i temi affrontati anche l’intervento del Sistema di Emergenza e del 118 in occasione della maxi emergenza per l’incidente nella centrale idroelettrica di Bargi, sul lago artificiale di Suviana
L’Azienda USL di Bologna informa:
Anche quest’anno il congresso “Trauma: UpDate and
Organization” ha riunito a Bologna i massimi esperti di gestione intra ed
extra-ospedaliera del trauma, coordinati dai clinici del Trauma Centre dell’area
metropolitana che ha sede all’Ospedale Maggiore.
Molteplici i temi affrontati, frutto dell’impegno
delle equipe multidisciplinari che ruotano attorno al Trauma Centre
dell’Ospedale Maggiore, che da anni promuove e stimola formazione, innovazione clinica
e ricerca: dal soccorso preospedaliero, all’elisoccorso, fino
all’analisi dei dati del più grande gruppo di studio italiano sulla terapia
intensiva, in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario
Negri IRCCS (https://giviti.marionegri.it).
Nella due giorni di convegno non poteva mancare
il riferimento anche all’ultima maxi-emergenza scaturita
dall’esplosione di una turbina presso la centrale idroelettrica di Bargi, sul
lago artificiale di Suviana.
Il 9 aprile scorso, infatti, la Centrale Operativa
118 Emilia Est è stata attivata dai Carabinieri del Comune di Vergato, a fronte
di una chiamata al 112 effettuata da un testimone oculare presente sul luogo
della tragedia. Una volta compresa la dinamica dell’incidente, ricondotta allo
scoppio di un gruppo elettrogeno con conseguente incendio che aveva provocato
diversi feriti con gravi ustioni, sono stati attivati tutti gli enti preposti
alla tipologia di evento e sono stati fatti convergere in loco un numero
progressivamente crescente di mezzi e professionisti con cui poter garantire
tutti i possibili soccorsi. Benché inizialmente non si conoscesse con certezza
il numero di persone coinvolte sono stati messi in campo:
-
quattro elicotteri sanitari (elibologna, elipavullo, eliravenna a cui si è
aggiunto un elicottero del 118 della Toscana) che hanno trasportato tutti i
codici più gravi (quattro codici 3 intubati e ventilati più un codice 2)
negli Ospedali dotati di Centri Ustioni di Cesena, Parma e Pisa oltre che al
Policlinico di Sant’Orsola.
-
due automediche, di area, che si sono alternate per oltre
ventiquattrore ore dapprima per portare assistenza ai feriti e, in un secondo
momento, per la constatazione delle vittime.
-
cinque ambulanze con infermiere per il prezioso compito di collegamento e
trasporto delle equipe di sanitari e dei feriti tra il luogo dell’evento e la
sede d’atterraggio degli elicotteri.
-
un mezzo dedicato alle maxiemergenze con a bordo autista soccorritore e
infermiere per il supporto logistico/sanitario sin dalla prima ora.
-
un mezzo con un coordinatore della Centrale Operativa 118 Emilia Est per le
azioni di coordinamento sul posto ed interfaccia con l’unità di crisi.
Mentre tutti i mezzi di soccorso accorrevano sul
posto, fondamentale è stata l’azione anticipatoria di scouting dei posti letto
disponibili (in regione e fuori regione), coordinata dal Medico Link di turno
in Centrale Operativa 118EE in collaborazione con le altre centrali 118 di
Parma, Firenze e dell’Ausl Romagna.
Essenziale, ma non scontata, in ragione della
tipologia di evento, è stata la sinergia con tutti gli enti intervenuti: dalle
Forze dell’ordine, alla Protezione Civile e, primi tra tutti, i Vigili del
Fuoco che si sono adoperati in condizioni estreme per la ricerca e il primo
soccorso fino all’ultimo disperso. Tutto ciò, mentre continuavano le routinarie
e improcrastinabili richieste di soccorso che giungevano alla Centrale
Operativa 118 la cui risposta è stata resa possibile grazie all’impegno
straordinario di tutti i professionisti non operativi nell’area di Suviana.
L’incidente gestito il 9 aprile scorso dai professionisti
dell’Emergenza e del 118 dell’Azienda USL di Bologna è frutto della maturità e
dell’esperienza raggiunta da un sistema, in grado di fare scuola nel nostro
Paese.
Non a caso, l’elisoccorso felsineo - al servizio
delle province di Bologna, Ferrara e Modena - ha da poco compiuto 35 anni di
attività, attestandosi come il “più esperto” in Italia. Un traguardo raggiunto
in virtù dell’elevato numero di pazienti soccorsi (nel 2023 sono state
complessivamente 1053 le missioni, nell’ambito delle quali in 32 casi i
pazienti sono stati trasfusi in setting extraospedaliero), in costante aumento
negli ultimi anni, grazie alle aumentate capacità operative: volo notturno
con possibilità di atterrare ovunque, così come durante le ore diurne. Da
sempre innovatore, l’elisoccorso bolognese è stato inoltre il primo in
Italia, assieme alla base di Grosseto, a dotarsi di emoderivati capaci di
offrire una chance in più tra le terapie tempestive, in grado di modificare la prognosi
nei pazienti più gravi. L’Azienda USL di Bologna gestisce inoltre
l’elisoccorso della base di Pavullo nel Frignano (MO), elicottero di
riferimento regionale dedicato al soccorso in ambiente impervio, in
collaborazione con il soccorso alpino regionale.
Anche nell’ambito della ricerca l’Ospedale Maggiore
di Bologna registra un primato: sono 124 i lavori originali pubblicati su
rivista scientifica negli ultimi 4 anni da parte del gruppo di clinici del
Trauma Centre, coprendo campi di ricerca che vanno dalla gestione di
traumi e politraumi all’arresto cardiaco, alle emergenze neurologiche.
Giviti, il più grande gruppo di ricerca italiano
sulla terapia intensiva, tramite i dati raccolti attesta ogni anno come le
terapie intensive dell’Azienda USL di Bologna siano all’avanguardia e
presentino indicatori che superano la media nazionale in termini di outcome dei
pazienti e controllo delle infezioni.
Nel 2023 la Rianimazione dell’Ospedale Maggiore,
dedicata prevalentemente alla gestione dei pazienti provenienti da PS, ha
registrato il ricovero di circa 600 soggetti di cui circa la metà con Trauma
Grave, di questi l’80% a fronte dell’accesso diretto al PS dell’Ospedale
Maggiore mentre il 10% sottoposti a centralizzazione secondaria da Ospedali
della rete territoriale.
Il 40 % (222) dei pazienti ricoverati ha subito
almeno 1 intervento chirurgico, di questi l’80% in regime di emergenza/urgenza.
La Rianimazione dell’Ospedale Maggiore, inoltre, partecipa attivamente dal 2014
ad un importante progetto di benchmark internazionale chiamato PROSAFE.
Tali importanti risultati non possono essere scissi dall’ambito della formazione, erogata attraverso il Centro Giorgio Gambale, pilastro dell’attività aggiornamento dei professionisti nel bolognese. Si pensi che, solo nell’ultimo anno, nei corsi di Simulazione Avanzata sono state erogate 4.718 ore di formazione, coinvolgendo complessivamente 492 persone (di cui 360 professionisti dell’Azienda USL di Bologna e 132 provenienti da altre sedi), a cui si aggiungono 225 studenti coinvolti in corsi teorico-pratici (di cui 168 dell’Azienda USL e 57 provenienti da altre aziende sanitarie). E così, anche il Centro di formazione Gambale contribuisce costantemente a sostenere la qualità e l’aggiornamento dei professionisti dell’Azienda USL di Bologna e di tantissime altre realtà sanitarie del nostro Paese che vengono a frequentare le attività di formazione a Bologna.
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