di
Cladio Corticelli
Circolo
di Roncobilaccio
Circolo
SettaSamoggiaReno
Il
ritrovamento di pochi giorni addietro di parte di un Elmo di Legionario
Romano, tra Baragazza e Roncobilaccio nel Comune di Castiglione
dei Pepoli, ad opera di un giardiniere castiglionese che andava
per
funghi, è la conferma delle tesi di Cesare Agostini e Franco Santi,
ed anche
di LEGAMBIENTE, che quei territori furono percorsi dalle Legioni di Caio
Flaminio, nel periodo repubblicano, per costruire e percorrere la
strada transappenninica
che oggi chiamiamo Flaminia Militare, ma percorsa in
seguito
anche da altri Legionari di altri Consoli in periodo imperiale.
Un
ritrovamento sorprendente e utilissimo per indagare nella storia nostra,
nella storia emiliana e toscana.
Chiamata
Militare perché serviva per collegamenti militari due città già divenute
romane, Bononia e Faesulae, Bologna e Fiesole, una strada in parte
lastricata con basolati e per grandi tratti ghiaiata, che partendo
dalla neo
fondata Bononia nel 189 a.C., passava accanto al torrente Aposa (
oggi Via
Venezian, via D’Azeglio ) saliva per le creste di Sabbiuno, poi
Pieve del Pino,
Monte Adone, Brento, Monterumici, Monzuno, Monte Venere, borgo Le Croci,
Monte Galletto, Madonna dei Fornelli, Monte dei Cucchi, Pian di Balestra,
Monte Bastione, Monte Luario, Piana degli Ossi, il Passeggere, Monte
Poggiaccio, Poggio Castelluccio, passo della Futa, ( queste due
località vicine a Baragazza e Roncobilaccio ) Monte Poggione, Monte
di Fò, torrente Sieve
ieri, oggi Bacino del Bilancino, Castello del Trebbio per poi
arrivare a
Fiesole.
Quindi
i legionari romani comandati da Caio Flaminio, come racconta nel
libro ottavo lo storico Tito Livio, non solo sconfissero i guerrieri
Liguri di varie
tribù (Friniati, Apuani, Mucelli) che scorrazzavano quei territori
fino a spingersi
nella pianura padana. Avendoli fatti schiavi, insieme ai circa 6.000 soldati
romani, per ordine del Senato Romano, costruirono la strada
Flaminia
Militare, mentre Marco Emilio Lepido con i suoi legionari completava
la strada che da Piacenza, che ancor oggi conduce a Rimini.
Siamo
convinti nel credere che quella parte di Elmo romano sia appartenuto
a un legionario delle truppe Imperiali che percorrevano questa strada
romana a pochi chilometri dal ritrovamento e la dottoressa Anna
Bondini
della Soprintendenza di Bologna ha ragione nel dichiarare che sia datata
tra il 1° e 2° secolo d.C. a conferma che la strada Flaminia
Militare veniva
ancora percorsa dalle Legioni romane anche dopo la sua costruzione avvenuta
tre secoli prima, nel 187 a.C.
E’
singolare e sorprendente che proprio in questa estate un abitante di Monterenzio
abbia ritrovato lungo il percorso della strada romana Flaminia Militare
che affianca la Via degli Dei, nei pressi di Monte Adone, un
sesterzio di
Filippo l’Arabo, imperatore romano della prima metà del 3° secolo
d.C., a ulteriore
dimostrazione della frequentazione del percorso della strada militare,
anche in secoli successi alla sua costruzione.
Tra
l’altro è bene ricordare - per testimonianze raccolte, purtroppo
solo a
voce da operai locali, che negli anni 50 costruirono il Cimitero
germanico
della
Futa - che la direzione tedesca del cantiere distrusse, non
segnalando il
rinvenimento, un tempio votivo romano dedicato agli dei in
quell’Area. Di
quell’importante
monumento non si è saputo piu’ nulla, si usciva dalla 2a guerra,
non c’erano tutele, non si pensava alla storia, all’archeologia,
ma
forse
negli archivi dei Ministeri Tedeschi ci sarà rimasta una documentazione,
una foto, e questa sarebbe una bella scoperta.
A
questo punto suggeriamo alla Soprintendenza, alle Università di Bologna,
le Facoltà di Lettere/Archeologia, al Comune di Castiglione dei
Pepoli,
di inoltrare un appello alla popolazione della montagna emiliana, nel caso
si fosse trovato delle armi, calzari, corazze, monete, indumenti di Legionari
Romani, che gli antenati hanno raccolto, di farlo sapere alle Autorità.
Mentre
sarebbe importante che la Soprintendenza di Bologna potesse scavare
nel castagneto dove è stato trovato l’Elmo, per verificare se
sotto terra
ci sono altri reperti.
Sarà
utile per saperne di piu’ della nostra storia.
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