Con il 'benvenuto' di una delegazione di lavoratori della Menarini che voleva incontrare Claudio De Vincenti, Ministro della Coesione territoriale e del Mezzogiorno, per ricordargli le promesse a favore del trasporto pubblico e la situazione in cui si trova l'azienda, si è tenuto oggi a Sasso Marconi il convegno 'Quale futuro per la Montagna' promosso dal gruppo PD della Camera dei deputati.
Hanno
relazionato Stefano Mazzetti, sindaco di Sasso Marconi, Virginio
Merola, sindaco Metropolitano di Bologna, gli assessori regionali
Paola Gazzolo e Roberto Poli e i deputati Gianluca Benamati, Enrico
Borghi, Andrea De Maria, Marilena Fabbri. Inoltre i sindaci di
Pianoro, Gabriele Minghetti e di Alto Reno Terme, Giuseppe Nanni.
Interessanti
le relazioni da cui è risultato che risorse per l'Appennino sono
state stanziate e disponibili in buona quantità. E' in arrivo la
banda larga, quale strumento essenziale di supporto agli operatori:
entro 4 anni dovrà coprire il 100 % del territorio. Già in questo
2017 sono in corso interventi in 83 comuni, di cui il 52 % in
montagna. L'assessore Gazzolo, dopo aver ricordato che il 10 % della
popolazione regionale risiede in montagna, di questo il 14 % opera in
agricoltura, il 35 % nell'industria, 11 % in edilizia e il 38 nel
terziario, principalmente nel turismo e la percentuale rimanente in
altri settori, ha precisato che la Regione e impegnata a fare tutto
il possibile perchè si inverta l'attuale andamento verso lo
spopolamento.
“ Il
bosco va coltivato” ha aggiunto Giuseppe Nanni elencando le
necessità della montagna, chiarendo che è doveroso finanziare la
filiera della legna.
L'onorevole
Fabbri ha posto l'accento sull'attuale sistema amministrativo
sostenendo che si deve fare sistema e collaborare. “Le unioni e le
fusioni dei comuni sono gli strumenti adatti”, ha detto. “In
Italia sono già 535 , molte però sono solo sulla carta e non
funzionano. Il tema va quindi approfondito. Le fusioni debbono essere
strategiche per essere durature e risolutive e non avviate al solo
scopo di vedersi assegnate le risorse previste in caso di fusione”.
Il tema
delle fusioni e dell'organizzazione amministrativa montana è stato
ripreso anche dall'onorevole De Maria il quale ha giudicato
essenziale: “Operare in modo efficace per i territori creando le
condizioni per un lavoro di rete istituzionale con la montagna al
centro. Avviare una collaborazione fra le diverse istituzioni al fine
di sollecitare una progettualità complessiva che rende possibile
'intercettare' le varie risorse presenti”. A tal proposito ha
portato ad esempio la valle del Reno che ospita attrattive come il
polo marconiano di Sasso Marconi, la città etrusca di Marzabotto, il
parco di Monte Sole, la Rocchetta Mattei e le Terme di Porretta,
realtà a se stanti e per questo anche 'deboli'.
Insomma
le risorse, regionali, statali ed europee ci sono. Vanno utilizzate.
Notizia
attesa, portata dall'onorevole Benamati, e che ha soddisfatto la
platea , l'Enea di Castiglione dei Popoli starebbe per diventare la
stazione appaltante per la realizzazione di un importantissimo
particolare di un progetto di interesse mondiale per l'energia. Ciò,
ha detto il sindaco di Castiglione, potrebbe cambiare la vita della
cittadina, oltre che per il valore occupazionale che porta, anche per
l'interessantissimo indotto che ne deriva. Ma alle buone notizie se
ne sono aggiunte altre meno buone. Il sindaco di Lizzano in
Belvedere, dopo aver ricordato la crisi del turismo in alto
Appennino, ha denunciato la situazione difficile in cui si trovano i
proprietari di seconde case, spesso anche disoccupati per la crisi
dell'industria montana. Questi hanno la case sfitte, ma si trovano a
dover pagare un'IMU elevata il cui introito per il 50 % va allo
Stato. Questi poi li utilizza per finanziare per esempio la Città
Metropolitana che poco ha a che fare con l'alta montagna. Quindi al
'danno' si aggiunge la beffa. Di solo danno ha parlato invece Luigi Epifani consigliere di minoranza 'Comunità e Territorio' di Monzuno riferendosi alla valle del Setta,
definendola 'sedotta e abbandonata'. Lusingata per le opere che
avrebbero dovuto affiancare la realizzazione della Variante di
Valico, la valle soffre ormai da otto anni per i lavori incompiuti:
il casello di Rioveggio e la 'paventata' realizzazione della
tangenziale di Vado da ottenere riutilizzando il tratto di autostrada
che affianca il caseggiato. Si è cambiato idea e si è deciso la
naturalizzazione del tracciato abbandonato. Intanto Vado da una
pessima immagine di se', ha sottolineato.
Infine
il ministro ha concluso l'incontro dando al tema trattato una visione
nazionale considerando la ripresa dell'Appennino una delle condizioni
per la ripresa nazionale. “ Come la ripresa del mezzogiorno è una
condizione essenziale per la ripresa del paese, il recupero economico
dell'Appennino è condizione essenziale per l'equilibrio territoriale
nazionale”.
Foto di Fruttuoso Zucchini
1 commento:
di solito nell epalle di vestro circolano delle pallette bianche.
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