La SANITA’ anima l’informazione politica.
Il
consigliere regionale del M5S
DEFRANCESCHI ha infatti inviato un comunicato-denuncia con il titolo ‘VUOI
SAPERE COME STAI? PAGHI. IN EMILIA-ROMAGNA CARTELLE CLINICHE A PAGAMENTO A
DISCREZIONE DELLA ASL.
Vuoi sapere
come stai? Devi pagare: ricevere le cartelle cliniche, documenti personali
conseguenti esami certo non regalati dal servizio sanitario nazionale, sono a
pagamento.
Una signora,
a Rimini, si è sentita chiedere fino a 300 euro per le cartelle
cliniche della figlia. In genere si paga una quota fissa più (non sia mai)
il costo delle fotocopie. Ma ogni ospedale fa a propria discrezione. Per
esempio a Modena se fai 10 day-hospital ‘vinci’ una cartella clinica unica,
mentre a Rimini 10 day-hospital ti equivalgono a un bel pacchetto di 10
cartelle cliniche diverse , che, ça
va sans dire, paghi singolarmente. E se non hai i soldi, cosa fai? Ti
accontenti di augurarti che gli esami siano negativi?
Per quanto
ne sappiamo e abbiamo indagato, non
risulta che siano presenti linee guida o normative regionali riguardanti
l'applicazione dei costi e le modalità per il ritiro da parte del cittadino
delle proprie cartelle cliniche. Risulta anzi che ogni ente ospedaliero o ogni
Asl si regoli in autonomia, con evidenti disparità di costi e di modalità di
rilascio, in differenti aree. E le conseguenze si vedono.
Questo in
barba naturalmente alla ‘Carta europea dei diritti del malato’, che prevede: ‘ogni
individuo ha il diritto di accedere a tutti i tipi di informazione che
riguardano il suo stato di salute e i servizi sanitari e come utilizzarli’,
o anche che ‘un paziente ha il diritto di accedere direttamente alla sua
cartella clinica e alla sua documentazione sanitaria, di fotocopiarle, di fare
domande circa il loro contenuto e di ottenere la correzione di ogni errore esse
potessero contenere’. O ai Tribunali del Malato che hanno trattato
l’argomento e dichiarato che le amministrazioni sanitarie sono tenute a
consegnare copia della cartella clinica entro pochi giorni e a costi
ridotti.
Possibile
che in una regione come la nostra, che vanta eccellenze a destra e a manca
(soprattutto a manca…) fatichi nell’evoluzione a danno (e costo) per i cittadini?
In alcuni
ospedali del nostro paese è ‘già’ possibile richiedere le cartelle cliniche
in formato digitale (su CD), in genere con costi minori; un singolo CD ha
un costo vivo di poche decine di centesimi, e può da solo contenere numerose
cartelle cliniche.
Ho
depositato oggi un’interrogazione perché mi piacerebbe sapere se esista, e nel
caso a che punto sia, un progetto di digitalizzazione delle cartelle cliniche
su tutto il territorio regionale.
E non è che,
per caso, ci sia la (remota) possibilità di integrare progetti di
digitalizzazione delle cartelle cliniche con il sistema del Fascicolo Sanitario
Elettronico, già attivo nella nostra Regione, in modo da rendere disponili le
cartelle cliniche personali, con criteri di sicurezza e privacy, anche tramite
questo strumento?
Insomma, non
è che per caso abbiamo intenzione di andare verso lo snellimento, il risparmio
e l’efficienza?”
1 commento:
Ma quali diritti... L'uomo mette un Metallo Prezioso nelle marmitte catalitiche delle auto per proteggere l'ambiente. I Dentisti, per proteggere il loro portafoglio, mettono il cromo, il cobalto, il nichel e lo zirconio nella bocca dell'uomo. Bisogna chiedere al dentista e pretendere che utilizzi Leghe Dentali Preziose, Biocompatibili e Sicure per la Salute.
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