“Nel
consiglio di istituto del 3 maggio sono state purtroppo confermate le voci che
già circolavano da tempo”, scrive la presidente del comitato Paola Franceschini
che poi ‘snocciola i guai:
“ Scuola primaria: una classe in più, un insegnante in meno....Le nuove iscrizioni, aumentate come ci si
aspettava rispetto all’anno in corso, giustificano ampiamente la costituzione
di tre classi prime. E questo è stato riconosciuto dall’Ufficio Scolastico
che ha deliberato che nella scuola vengano formate 12 classi rispetto alle 11
formalmente esistenti quest’anno. Ma, paradossalmente, a fronte di un
aumento del numero delle classi l’Ufficio Scolastico vuole imporre una
riduzione dell’organico assegnato, dai 16 insegnanti dell’anno in corso a 15.
Questo taglio, il terzo in tre anni consecutivi, appare assolutamente ingiustificato
e irrazionale. Un organico così insufficiente renderebbe
impossibile il mantenimento dell’attuale organizzazione, faticosamente
ottenuta l’anno scorso grazie all’impegno di tutti, che ha permesso di
preservare la qualità dell’attività didattica nonostante i tagli già subiti,
imperniandola su gruppi di dimensioni ridotte. Diventerebbe inoltre realtà l’incubo di una
‘scuola fisarmonica’ con tre prime, due seconde e terze, tre quarte e due
quinte. Una macedonia di difficile organizzazione e gestione. Il
trasferimento di un’insegnante qualificata e competente, oltre a costituire una
perdita per tutta la scuola, danneggerebbe in particolare gli alunni
delle classi coinvolte che sarebbero soggetti ad un nuovo cambiamento
dei docenti.
Il COMITATO per la DIFESA della
SCUOLA PUBBLICA di MARZABOTTO:
- protesta con forza contro la decisione dell’Ufficio Scolastico che colpisce per l’ennesima volta il nostro istituto
- chiede che l’organico assegnato alla scuola primaria di Marzabotto sia confermato o, meglio, incrementato di una unità in risposta all’aumento delle classi
- si impegna a sostenere tutte le iniziative della dirigenza scolastica e delle amministrazioni locali volte a reperire risorse aggiuntive
- esprime solidarietà all’insegnante costretta al trasferimento
Scuola media: difficoltà organizzative
La possibilità di indicare all’atto
della iscrizione una preferenza tra due possibili orari (quello “storico” per
la nostra scuola, a 36 ore, e quello “standard” ministeriale da 30 ore), ha
portato ad una situazione complessa per le nuove prime. Infatti dei 48 iscritti
38 hanno optato per le 36 ore e solo 10 per le 30. Poiché però la normativa
prevede che la scelta delle 30 ore sia ‘un diritto’, andrà formata una classe a
30 nella quale inevitabilmente dovranno confluire almeno 12 alunni le cui
famiglie avrebbero preferito l’altro orario.
La principale preoccupazione del
Comitato è che questo meccanismo porti alla costituzione di due classi
disomogenee e non equilibrate, con riduzione notevole della possibilità di
“fare scuola” e di offrire a tutti gli studenti le stesse possibilità di
apprendimento.
A questo si aggiunge il timore che
la proliferazione di orari differenziati nella nostra scuola complichi
ulteriormente la gestione dell’organizzazione delle classi e dei servizi
scolastici collegati (mensa, trasporto). Auspichiamo quindi che la
dirigenza organizzi un incontro con tutti i genitori coinvolti, e con le
amministrazioni locali, per esplorare in modo condiviso possibili soluzioni
alternative.
Come ormai sta diventando
consuetudine, la primavera e il termine dell’anno scolastico portano notizie
negative per le nostre scuole. Ancora una volta è quindi necessario l’impegno
di tutti in difesa di questa istituzione così importante per il territorio”.
2 commenti:
Cara Paola,
che peccato quando le informazioni non vengono riportate in modo completo.
1-non hai specificato che, si l'hanno scorso si è ottenuto un insegnante in più peccato, però che è stato "sprecato" per formare 3 classi virtuali invece che 2 (chissà perché il TUO "formalmente" indicante le 11 classi, non è stato segnato in grassetto come il resto della frase, le classi effettive sarebbero 10), invece di recuperare il pomeriggio perso l'anno precedente: sicuramente se si fosse optato per 3 pomeriggi, l'insegnante avrebbe avuto più probabilità di restare;
-per quanto riguarda le medie "cara" siamo in una democrazia, ognuno ha la facoltà di scegliere l'orario scolastico più appropriato alle proprie esigenze e a quelle dei propri figli per cui tu non puoi sindacare la scelta di altri genitori.
Comunque ad Ottobre mi sembra ci siano le elezioni al consiglio d'istituto, per cui questo comitato spero si candiderà e porterà avanti le proprie battaglie direttamente e sarò curiosa di vedere anche come si fa a votare contro qualcosa se il numero dei gentori all'interno del consiglio è sempre in minoranza rispetto al numero di Insegnanti sommato al personale ATA e natiralmente al diregente.
P.S:: tanto movimento per le classi pollaio....tagli all'insegnamento....ma vi siete per caso battuti o preoccupati per il taglio al personale ATA??????
A me non sembra....eppure 3 collaboratori per tanti bambini non mi sembrano proprio adeguati....
Egregio/a anonimo/a
Le posizioni del comitato sono sempre state espresse con assoluta chiarezza e credo notevole coerenza.
L'anno scorso il comitato si è battuto, con successo, per preservare il più possibile una organizzazione su tre sezioni per classe, con lo scopo di contenere il numero medio di alunni e di conseguenza tenere alta la qualità della didattica, e conservare una struttura coerente con quelle che saranno le prevedibili necessità della scuola nei prossimi anni in base alla evoluzione attesa della popolazione scolastica.
L'obiettivo fu raggiunto, grazie anche alla disponibilità della dirigenza ad organizzare l'attività su 13 classi "di fatto" utilizzando l'organico assegnato per 11 (undici) classi formali.
Questo risultato mi pare incontrò un notevole apprezzamento dalla maggior parte dei genitori, come fu evidente nell'assemblea dell'8 settembre.
Lei ritiene che in questo modo un'insegnante sia stato "sprecato"?... come dicono gli americani, le opinioni sono come l'ombelico, ognuno ne ha uno!
Quest'anno l'ufficio scolastico sta cercando di imporre un'ennesima stretta sulla base di calcoli puramente economici, ignorando sia la necessità di passare da due a tre prime anche formali, che ogni considerazione relativa a continuità didattica ed organizzativa.
Purtroppo i cambiamenti a livello ministeriale evidentemente non sono bastati a far cambiare il vento.
In questa situazione a noi pare sia sempre più opportuno continuare il nostro impegno a difesa della scuola di Marzabotto, in linea con gli obiettivi che ci siamo prefissi in modo chiaro e trasparente all'atto della costituzione del comitato.
Sergio Salsedo
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