giovedì 14 novembre 2024

L’Appennino non è una riserva indiana. La bretella Reno Setta allevierebbe l’isolamento e lo spopolamento economico


 

di Giovanni  Zaccanti


Ci eravamo lasciati 5 anni fa con la speranza di vedere risorgere l’Appennino con i nuovi eletti del Consiglio Regionale, ma purtroppo ancora una volta nulla , le promesse elettorali le possiamo dimenticare , eppure tutti speravamo in un cambiamento di passo, addirittura con un nuovo assessore alla Montagna che non si è mai visto.

Basterebbe fare una attenta verifica di come sono le nostre strade di montagna dove la manutenzione è un ricordo del passato con i vecchi cantonieri addetti alla sorveglianza, ma i nuovi amministratori non possono ricordarsi, è roba del passato oggi con l’intelligenza artificiale tutto è più semplice.

Avevamo avuto promesse importanti, sul rilancio del Corna alle scale , ma nulla di più dell’impegno dei gruppi locali a spingere su nuove attività marginali, eppure alla scadenza elettorale passate erano intervenuti politici nazionali a garantire investimenti faraonici  irrealizzabili, e allora accontentiamoci almeno  che vengano fatte le manutenzioni necessarie per poter avviare in tempo utile la stagione invernale, anche se si trascura il fatto che senza un adeguato sistema di innevamento in quota oggi inesistente  e che sarebbe una priorità difficilmente si potrà utilizzare al meglio gli impianti esistenti, eppure nel cassetto dei politici esiste un progetto già approvato e pagato da  20 anni ma chi lo  conosce ?

Chiaramente per poter avere un territorio fruibile occorrono le infrastrutture ferroviarie e stradali oggi obsolete, la ferrovia è uno dei principali problemi dove l’inaffidabilità del servizio peggiora ogni giorno , i nostri studenti non hanno la possibilità di raggiungere i plessi scolastici in orario, non avendo alternative sul servizio, come quanti debbono raggiungere il loro posto di lavoro.

Occorrerebbe anche fare una attenta verifica su tutta la rete del servizio trasporto pubblico, che utilizza mezzi costosissimi e sovradimensionati , che viaggiano in orari dove l’utenza non esiste  completamente vuoti dove si potrebbero usare altri mezzi meno costosi e meno inquinanti, credo che oggi chi gestisce questa attività abbia il monitoraggio di ciò che accade, occorre solo che gli amministratori  o chi è preposto controlli e verifichi la situazione che potrebbe portare un risparmio importante.

Non parliamo della situazione delle strade, chi ha amministrato questa regione si dovrebbe confrontare con chi tutti i giorni utilizza la strada Porrettana negli ultimi tempi esempio di grande disattenzione e di pericolo, la rupe causa di interruzioni  continue la percorribilità minacciata da continui smottamenti, abbiamo anche consiglieri Regionali locali che dovrebbero aver capito quali disagi corre la comunità con questa situazione, si continua ad avere incontri  su un progetto che allevierebbe tutto ciò con la bretella Setta-Reno, ma nulla è stato fatto nonostante un progetto di fattibilità datato 2006 e già presente  in provincia, forse c’è una volontà politica di continuare a ritenerci una riserva indiana ?

Il territorio con grande potenzialità turistica che deve essere sostenuto ancora dopo 20 anni non decolla, ne sono un esempio chiaro le Terme di Porretta terme un gioiello del benessere che ha bisogno di un forte investimento di rilancio a livello nazionale ma di alta qualità ,  con una storia importante e riconosciuta.

La recente alluvione che ha colpito Bologna è un esempio della mancata cura e attenzione al territori , i nostri fiumi e i nostri torrenti oggi abbandonati lo hanno dimostrato, le opere in passato venivano eseguite , oggi il servizio di manutenzione è inesistente, attività   che potrebbe essere integrata alle attività degli operatori locali come era un tempo, ma probabilmente chi amministra oggi non ha ben presente la situazione del territorio rimanendo escluso delle problematiche giornaliere.

Sicuramente in questa settimana tutti i candidati si muoveranno sul territorio per cercare di strappare un voto , ma i cittadini come faranno a dare fiducia ad un sistema così lontano dalla realtà quotidiana, noi avevamo sperato in un cambiamento che però non è avvenuto e lo dimostra la grave crisi occupazionale che oggi vive in Alto Reno, sempre meno occupazione, sempre più spopolamento e quali saranno le prospettive per i nostri figlie i nostri nipoti?

Dovranno anche loro emigrare come fecero i nostri bisnonni a inizio ‘900 ? Oggi parliamo solo di intelligenza artificiale , non parliamo di Impresa e non parliamo di lavoro, se ci sarà un progetto vero allora vedremo altri imprenditori credere nel territorio e investire per il futuro come è avvenuto in passato , ma ci sarà bisogno di più attenzione e come il mondo corre così anche la politica dovrà cambiare passo, meno proclami e più attenzione e presenza sul territorio per guardare avanti e investire per il futuro.

L’alto Reno è sempre stata una valle dove tanti imprenditori locali hanno creduto ed hanno investito, purtroppo   molte volte delusi dalla politica per la mancanza di risposte , è mancata la sensibilità ad affrontare le sfide del futuro, sfide  che vanno affrontate con una visione che non può essere solo imprenditoriale, le nostre difficoltà hanno bisogno di essere compensate , il mondo sta cambiando e solo se riusciremo a dare risposte certe al mercato  potremo vedere un futuro migliore.

Abbiamo comunque perso 5 anni preziosi, forse qualche risorsa del PNRR poteva essere spesa sul territorio ma non abbiamo visto nulla, tutto si è fermato all’uscita di Sasso Marconi.

 

foto L. Marchi

(Richiesto da Dubbio)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Parole sacrosante di una verità incontestabile !

Anonimo ha detto...

Leggendo la lettera dell'imprenditore Zaccanti ho colto la sua delusione, la sua amarezza ed anche una buona dose di rassegnazione verso la parte politica che governa ed amministra il nostro territorio. Ma è troppo clemente quando sostiene che costoro sono "stati disattenti" o "non hanno ben presente" o ancora "dovrebbero aver capito". Purtroppo la realtà è ben diversa. I signori del PALAZZO sanno tutto ed hanno capito tutto ma alzano le spalle e si girano dall'altra parte. Per quanto tempo ancora dovremmo sopportare questi professionisti dell'inconcludenza? Ora sono io ad essere clemente! Ad maiora

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe avere un commento dell'assessore regionale alla Montagna dell'Emilia-Romagna a queste osservazioni e conclusioni dopo 5 anni di mandato !

Per fortuna che è di quelle zone , pensate se fosse stato di altre provincie emiliano-romagnole!

Anonimo ha detto...

E' la cruda realtà , purtroppo !

Anonimo ha detto...

Come non essere d'accordo !

Anonimo ha detto...

Ormai è tardi le aziende sono andate via. Andava fatta quando hanno fatto la direttissima . E poi la Regione con il pug ha dichiarato che in appennino devo rimanere solo gli agricoltori