Oggi, giovedì
7 novembre, alle 18, Federico Feliziani arriva a Marzabotto per presentare il
suo secondo romanzo Questa vita è ancora la mia, pubblicato da
Edizioni Tassinari Firenze. L’evento, che si terrà alla Casa della Cultura e
della Memoria, fa parte della rassegna “Giovedì… Libri!” e vedrà l’autore
dialogare con la moderatrice Valentina Franco sui temi centrali del libro. La
serata sarà arricchita da letture interpretate da Monica Corsi e Simona Vetti.
Nel
suo nuovo romanzo, Feliziani ( nella foto) riprende le vicende di Federico Lucrezi, il
protagonista già noto ai lettori di Questa vita è la mia. Un giovane
uomo alle prese con la propria disabilità, Federico è cresciuto tra le sfide
del mondo del lavoro come sceneggiatore, il supporto di una “famiglia
allargata” e il sogno di realizzarsi. Adesso, la sua vita si arricchisce di
nuove sfide, tra cui la paternità di Luigi, condivisa con la compagna Giulia e
una rete familiare vivace e complessa, che verrà messa a dura prova da una grave
perdita.
Il
romanzo affronta anche temi legati al passato di Federico, come il difficile
incontro con Luca, il “bullo” dei tempi scolastici, che gli offre una nuova
prospettiva su sé stesso e sugli altri. Mentre affronta i pregiudizi che la
società continua a riservargli, Federico trova conforto nel pittoresco
quartiere di Garbatella, e nella comunità che ruota attorno all’osteria Er
Porcaro. Grazie a questo ambiente solidale, riuscirà a riscoprire la propria
forza e a vivere con orgoglio una nuova identità: «Prima ero un disabile, ora
sono una persona con disabilità».
Feliziani
racconta la storia con il tono confortevole e leggero della fiction, ma non
rinuncia a evidenziare l’ipocrisia e i pregiudizi che ancora oggi circondano le
persone con disabilità. Con Questa vita è ancora la mia, l’autore
invita il lettore a riflettere sul percorso, personale e sociale, che porta a
riconoscere pienamente una persona con disabilità come parte integrante della
società. Un romanzo che promette di emozionare, divertire e far riflettere sul
valore dell’inclusione.
Nessun commento:
Posta un commento