Un progetto firmato da Ufficio Scolastico Regionale e Azienda Usl di Bologna.
L’Azienda USL di Bologna informa:
Nel mondo della scuola,
è ampio il numero di bambine e bambini con difficoltà di comunicazione, per
patologia – disturbi del neurosviluppo e del linguaggio, perdita di controllo
delle emozioni – ma anche per una non completa padronanza della lingua
italiana.
A tutti loro è dedicato
il progetto di Comunicazione Aumentativa Alternativa.
Il progetto, che oggi
vede la realizzazione di alcuni strumenti concreti per le scuole e per l’area
ambulatoriale della Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza dell’AUSL di
Bologna, ha lavorato su due fronti strategici. Rafforzare le conoscenze e
l’utilizzo della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) da parte dei
docenti e dei tecnici dei servizi, attraverso la realizzazione di una valigetta
degli attrezzi a disposizione sia delle scuole che degli operatori dell’Azienda
Usl di Bologna e, insieme, realizzare una cartellonistica ad hoc per l’area
della Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza, replicabile in tutte le
strutture aziendali dedicate a questi piccoli pazienti. Ampliare le conoscenze
e l’utilizzo della CAA nelle scuole e nei luoghi di vita, compresi i luoghi di
cura, risponde, infatti, ai bisogni comunicativi di chi è in difficoltà,
creando contesti accessibili ed inclusivi.
La Comunicazione
Aumentativa Alternativa (CAA) è un insieme di strategie, strumenti e tecniche per
offrire modalità comunicative a chi, per malattia o differenze culturali, ha
difficoltà o è addirittura escluso dalla comunicazione tradizionale, verbale,
orale, scritta. E’ aumentativa perché propone nuove modalità di comunicazione
con l’utilizzo integrato di linguaggi diversi – visivi, orali, scritti - e
lavora sul potenziamento delle capacità della persona. E’ alternativa perché,
di fatto, costituisce un canale comunicativo diverso da quelli tradizionali.
Pino e il progetto di
CAA
Pino è il personaggio di
una delle storie della Raccolta in CAA dell’Ufficio Scolastico Regionale per
l’Emilia-Romagna, a cura del CTS Bologna, illustrata dalla docente Lucia
Bottazzi. Pino aiuterà ad accogliere i piccoli pazienti e le loro
famiglie, sin dal punto di accettazione della Casa della Salute Porto
Saragozza, indicando il percorso verso i diversi servizi della Neuropsichiatria
Infanzia e Adolescenza, singolarmente caratterizzati da 11 cartelli
identificativi realizzati utilizzando la simbologia ARASAAC (pittogrammi
descrittivi e stilizzati tradotti in più di 23 lingue, utilizzati da
professionisti per la realizzazione di agende visive, segnaletica, tabelle e
strumenti di comunicazione) che affiancano la segnaletica tradizionale.
Un totem, grafica a
pavimento e un tabellone orientativo con tutti i cartelli identificativi,
accompagnano ai diversi ambulatori e servizi della Neuropsichiatria, integrando
così gli strumenti di Comunicazione Aumentativa Alternativa già presenti nella
Casa della Salute Porto Saragozza.
Non si tratta di un
debutto per Pino. Lo scorso anno, infatti, Pino è stato il portavoce del
progetto Affrontiamo l'emergenza. Quarta annualità, svolto in
collaborazione con l’istituto Comprensivo di Molinella e gli enti del
territorio. Obiettivo, trasformare il territorio con l'utilizzo della CAA per
promuovere una cultura sempre più inclusiva. Insieme ai bambini sono stati
realizzati cartelli per una segnaletica stradale accessibile, tabelle di
comunicazione per gli esercizi commerciali e storie in simboli.
La valigetta CAA
La valigetta CAA,
realizzata da un pool multi professionale, è disponibile online per tutti i
docenti e i professionisti che lavorano con i bambini. Contiene materiali di
introduzione e approfondimento alla CAA (riferimenti bibliografici e
documentazione), strumenti concreti e personalizzabili (tabelle, agende,
calendari visivi), pronti per l'utilizzo, con lo scopo di supportare nella
comunicazione chi si trova in situazione di difficoltà.
La Neuropsichiatria
Infanzia e Adolescenza dell’Azienda Usl di Bologna
31 ambulatori, aperti 40
ore alla settimana, 10.371 i minori seguiti nel 2021, circa un terzo dei quali
(3.740) per la prima volta, oltre 115 mila prestazioni.
Sono i macro numeri
della Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza dell’Azienda Usl di Bologna,
articolata in 4 unità operative, 2 delle quali a Bologna, che coprono tutta
l’area Metropolitana.
Il modello operativo è
caratterizzato dal lavoro in équipe multiprofessionale, in rete con i servizi
specialistici dell’Azienda e le istituzioni che, a diverso titolo,
interagiscono con i piccoli pazienti. Le équipe integra le diverse competenze
tecniche e professionali presenti: neuropsichiatra dell’infanzia e
dell’adolescenza, psicologo, logopedista, fisioterapista, terapista della
neuropsicomotricità età evolutiva, educatore professionale, infermiera
professionale.
Prevenzione, diagnosi,
cura e riabilitazione dei disturbi e deficit neurologici, neuromotori,
neurosensoriali, neuropsicologici e psicopatologici nella fascia di età sino a
17 anni, sono gli ambiti di competenza della NPIA che segue, inoltre, disabili
oltre i 18 anni di età nel completamento del percorso scolastico.
Obiettivo prioritario,
la promozione della ripresa del percorso evolutivo dei piccoli pazienti,
favorendone lo svolgimento a casa e nei luoghi di vita, evitando al contempo
ricoveri e istituzionalizzazioni.
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