Spaccio di sostanze stupefacenti commessi in Bologna. Eseguite all’alba misure cautelari personali emesse dal Gip del Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura distrettuale di Bologna, Dott. Flavio Lazzarini.
Per quattro cittadini nordafricani sono scattate le manette, due di essi si
trovavano già in carcere per fatti analoghi e per un tentato omicidio, un altro
si trovava in regime di arresti domiciliari. Per una donna moglie di uno degli
arrestati è stato emesso un provvedimento di divieto di dimora nella Città
metropolitana di Bologna. Svolte contestualmente perquisizioni finalizzate alla
ricerca di materiale probante. Nel mirino è finito il quadrilatero dello spaccio
tra le vie G. Natali, G. Deledda e L. Pirandello del quartiere Pilastro. Partendo da spunti investigativi emersi nel
corso dell’indagine scaturita a seguito del decesso per overdose di cocaina di
una donna avvenuta a Granarolo dell’Emilia nell’aprile del 2019 i Carabinieri
del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Lazzaro di Savena,
coordinati dalla Procura distrettuale di Bologna, hanno intrapreso un’attività
investigativa che, grazie alle indagini tradizionali ed all’ausilio di attività
tecnica, ha permesso di cristallizzare oltre 3.000 episodi di cessione di
sostanze stupefacente del tipo cocaina, eroina ed hashish.
La vendita al dettaglio avveniva
principalmente sulla pubblica via del citato quadrilatero, divenuto vero e
proprio “bazar” della droga, nonché a ridosso dei portoni di ingresso ai
condomini delle insistenti case di edilizia popolare e anche all’interno di
taluni appartamenti. Il gruppo criminale aveva eletto a propria zona di spaccio
quella porzione del quartiere e mai cedevano lo stupefacente in altri luoghi
poiché forti del controllo e monitoraggio del territorio, ove operavano anche
con l’ausilio di vedette, pronte a segnalare l’arrivo delle FF.OO. e la sosta o
il passaggio di volti nuovi.
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