Il focus del numero di settembre della rivista del Cai Montagne360 ospita analisi e spunti di riflessione sugli effetti della crisi climatica sulle Terre alte. Poi tanto alpinismo con una importante prima ripetizione sul Changbang e la prima salita sull'Everest di un alpinista pluriamputato, Andrea Lanfri
«Le montagne sono le sentinelle del clima. Sono fragili
termometri della Terra che misurano la febbre del nostro pianeta. E nelle
montagne gli effetti del riscaldamento globale sono molto gravi e densi di
ripercussioni, basta pensare al ciclo dell’acqua. Proprio per
questa ragione le montagne meriterebbero molta più attenzione da parte di
tutti, a prescindere dal ruolo che si ricopre e dalla funzione che si esercita
nella propria vita»
Scrive così Luca
Calzolari, direttore della rivista del Cai Montagne360,
nell'introduzione del focus del numero di settembre 2022, intitolato "La
montagna e il clima". Un focus che condivide «analisi e spunti di
riflessione sul rapporto tra la crisi climatica e la montagna, senza
risparmiare un confronto con il passato, tra precedenti storici e segnali che
non si è saputo cogliere o, peggio ancora, che alcuni hanno deliberatamente
ignorato».
I contenuti del focus
I contributi analizzano l'attuale aumento delle temperature sotto diversi
punti di vista. Silvia Stefanelli (Club alpino accademico
orientale) analizza i cambiamenti di pareti e ghiacciai e le probabili
conseguenze sui modi di praticare l'alpinismo nei prossimi anni, mentre il
climatologo Claudio Smiraglia mette a confronto il tragico
evento della Marmolada con il crollo del ghiacciaio del Monviso di trent'anni
fa, per approfondire gli avvisi inascoltati della crisi climatica.
Michele Freppaz (Comitato glaciologico
italiano) e Andrea Benech (Università di Torino-Disafa)
presentano i risultati, valorizzati anche grazie a una mostra, della ricerca
scientifica sugli effetti del riscaldamento globale nei ghiacciai del Gran
Paradiso, mentre il professore ordinario di diritto penale Carlo Ruga
Riva (Università di Milano Bicocca) riflette sul delicato tema
dell'opportunità o meno di imporre divieti di salita in montagna in determinate
situazioni. «Il dibattito, imperniato sul dilemma libertà/autorità, si è
arricchito di un nuovo protagonista: l'ambiente».
Ultimo articolo del focus, il case history rappresentato dalla Summer
school del Politecnico di Milano sul ghiacciaio del Belvedere a
Macugnaga, che descrive i rilievi sullo spostamento del ghiacciaio (attraverso
tecniche di topografia e di fotogrammetria) effettuati da diversi anni da un
gruppo di ricercatori e studenti.
Scienziati per il
clima
Alla crisi climatica è
dedicato anche il Peak&Tip del direttore Luca
Calzolari, che si sofferma sulla lettera aperta sottoscritta da oltre
40 illustri scienziati del clima che chiedono "elaborazioni di
programmi politici approfonditi su questi temi e una pronta azione del prossimo
governo per la lotta alla crisi climatica e ai suoi impatti". Tutti si
dicono pronti a fornire il proprio contributo per sviluppare soluzioni e azioni
concrete che siano "scientificamente fondate, praticabili ed
efficaci", ma chiedono anche con forza alla politica "di considerare
la crisi climatica come un problema prioritario da affrontare, perché mina
alla base tutto il nostro futuro".
Changabang ed Everest
Per quanto riguarda l'alpinismo, M360 ospita il racconto
della prima ripetizione della via di Peter Boardman e Joe Tasker sull'imponente
picco himalayano del Changabang, compiuta da due alpinisti
australiani e un neozelandese (Kim Ladiges, Mathew Schole e Daniel
Joll). I lettori potranno rivivere l'ascensione attraverso
le note del diario di Joll, scritte di getto nelle pause dell'ascensione.
Sempre in Himalaya ci
porta Andrea Lanfri, che ripercorre la sua scalata sulla vetta
dell'Everest: «L'importanza di
rialzarmi dopo le ripetute cadute e la voglia d'inseguire i sogni mi
ha portato a essere il primo atleta pluriamputato al mondo ad aver compiuto l'impresa».
Gli altri contributi
di questo numero
Questo numero rende omaggio, con un'intervista, al
direttore del Cai Andreina Maggiore, che lascia dopo una lunga
carriera professionale per aver raggiunto il pensionamento.
Spazio poi al canyoning, con la presentazione dei 25
itinerari presenti in provincia di Vicenza: qui le prime
discese risalgono agli anni Ottanta, ma è solo recentemente che, grazie al
Cai, le attività di torrentismo si sono intensificate e strutturate.
Le storie di montagna accompagnano il lettore alla scoperta della
mostra "Porte del Pasubio 1916-2022. Dalla città della guerra al
Rifugio Papa", che racconta per parole e immagini le vicende umane e
storiche che hanno contraddistinto questi luoghi (visitabile a Schio
dal prossimo ottobre a marzo 2023), e al progetto "Ri-generare la
montagna", realizzato dal Cai Pordenone in collaborazione con il
Teatro Verdi, con l'obiettivo di raccontare le Terre alte e
contenere lo spopolamento.
L'ultimo contributo
della rivista di settembre riguarda le recenti evidenze dei test sulle longe,
con la presentazione di un nuovo studio che analizza i materiali e le risposte
che forniscono in caso di caduta.
Il portfolio
fotografico di Fabio Beconcini è dedicato all'"Appennino rosso mirtillo", un fenomeno che a
settembre colora in modo suggestivo l'intero paesaggio di
molte zone appenniniche.
Scienza, curiosità, attualità, cronache di nuove ascensioni e notizie dal
mondo Cai completano come sempre il numero di settembre, acquistabile in edicola
e in arrivo nelle case dei Soci del Cai.
Nessun commento:
Posta un commento