Il Ministero del lavoro ponga in essere iniziative amministrative con l'Inps volte a sbloccare la pratica di erogazione della cassa integrazione ai 130 dipendenti della DEMM
L’onorevole Galeazzo Bignami e il Consigliere della Città Metropolitana Marta Evangelisti scrivono:
“
Abbiamo presentato sia un’interpellanza in Città metropolitana ed anche
una interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro, On. Andrea
Orlando, per chiedere le motivazioni relative al ritardo di quattro mensilità
nella erogazione della cassa integrazione ai 130 lavoratori della azienda
metalmeccanica DEMM di Porretta, malgrado, quest'ultima abbia consegnato tutta
la documentazione necessaria richiesta dall'Ente previdenziale ed in giugno via
siano stati gli accordi di cassa firmati tra azienda e sindacati. Tale
grave disguido, è una ulteriore elemento di criticità in un contesto, quello
del tessuto economico dell'Appennino bolognese, già fortemente provato dalle
crisi aziendali della Emifil di Sasso Marconi e dalla Saga Cofee di Gaggio
Montano. L'Inps non avrebbe ancora elaborato la pratica per l'erogazione della
cassa integrazione e ultimamente, oltretutto, non fornirebbe riscontri ai
solleciti della azienda medesima adducendo, come motivazioni, che vi sono cambi
di operatori e riorganizzazioni del personale. Tutto ciò, per i sottoscritti, è
inaccettabile poiché vi sono lavoratori senza reddito da luglio con relative
difficoltà economiche e con famiglie a carico in un contesto già provato da
anni di erosione del reddito a causa delle costanti crisi aziendali che hanno
interessato il territorio e la DEMM stessa e dalla pandemia che ha aggravato un
quadro economico generale già piuttosto difficile. Pertanto, auspichiamo che
l'Inps sblocchi in tempi celeri la pratica riguardante l'erogazione dei quattro
mesi di cassa integrazione e che il Ministero del Lavoro, dell'Economia e la
Regione Emilia-Romagna e la Città metropolitana, visto il costante
impoverimento economico del territorio appenninico, intervengano con un piano
strutturale di rilancio economico dell'Appennino bolognese ponendo in primo
piano: incentivi economici per chi investe, defiscalizzazione,
sburocratizzazione e responsabilità nell'operato delle multinazionali con
investimenti per la valorizzazione del territorio appenninico evitando la
desertificazione demografica ed economica”
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