lunedì 15 novembre 2021

Pagate la cassa integrazione ai 130 lavoratori della Demm di Porretta

 Il Ministero del lavoro ponga in essere iniziative amministrative con l'Inps volte a sbloccare la pratica di erogazione della cassa integrazione ai 130 dipendenti della DEMM



L’onorevole Galeazzo Bignami e il Consigliere della  Città Metropolitana 
Marta Evangelisti scrivono:


“ Abbiamo presentato sia un’interpellanza in Città metropolitana ed anche  una interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro, On. Andrea Orlando, per chiedere le motivazioni relative al ritardo di quattro mensilità nella erogazione della cassa integrazione ai 130 lavoratori della azienda metalmeccanica DEMM di Porretta, malgrado, quest'ultima abbia consegnato tutta la documentazione necessaria richiesta dall'Ente previdenziale ed in giugno via siano stati gli  accordi di cassa firmati tra azienda e sindacati. Tale grave disguido, è una ulteriore elemento di criticità in un contesto, quello del tessuto economico dell'Appennino bolognese, già fortemente provato dalle crisi aziendali della Emifil di Sasso Marconi e dalla Saga Cofee di Gaggio Montano. L'Inps non avrebbe ancora elaborato la pratica per l'erogazione della cassa integrazione e ultimamente, oltretutto, non fornirebbe riscontri ai solleciti della azienda medesima adducendo, come motivazioni, che vi sono cambi di operatori e riorganizzazioni del personale. Tutto ciò, per i sottoscritti, è inaccettabile poiché vi sono lavoratori senza reddito da luglio con relative difficoltà economiche e con famiglie a carico in un contesto già provato da anni di erosione del reddito a causa delle costanti crisi aziendali che hanno interessato il territorio e la DEMM stessa e dalla pandemia che ha aggravato un quadro economico generale già piuttosto difficile. Pertanto, auspichiamo che l'Inps sblocchi in tempi celeri la pratica riguardante l'erogazione dei quattro mesi di cassa integrazione e che il Ministero del Lavoro, dell'Economia e la Regione Emilia-Romagna e la Città metropolitana, visto il costante impoverimento economico del territorio appenninico, intervengano con un piano strutturale di rilancio economico dell'Appennino bolognese ponendo in primo piano: incentivi economici per chi investe, defiscalizzazione, sburocratizzazione e responsabilità nell'operato delle multinazionali con investimenti per la valorizzazione del territorio appenninico evitando la desertificazione demografica ed economica”

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