martedì 16 novembre 2021

Nella caccia agli illeciti sul lavoro, la Guardia di Finanza si imbatte in due furbetti del Reddito di Cittadinanza

 Scoperti sette lavoratori “in nero’. Due di loro  percepivano illegalmente il sussidio di cittadinanza

 

 I Finanzieri hanno controllato un noto ristorante di Bologna e hanno riscontrato che il gestore del locale, ricorreva a un  massiccio utilizzo di manodopera ‘in nero’. In particolare, quasi la metà del personale impiegato prestava la propria attività lavorativa in totale assenza di qualsiasi rapporto di lavoro e, dunque, in assenza di una reale tutela assicurativa, assistenziale e previdenziale.

Dai successivi controlli è emerso anche che due di loro percepivano il reddito di cittadinanza.

Ne è conseguita quindi la segnalazione all’Ispettorato Territoriale del Lavoro  per l’applicazione del ‘provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale’, nonché la contestazione, in capo al rappresentante legale, delle previste sanzioni in materia giuslavoristica, tra cui la c.d. ‘Maxi-sanzione per lavoro nero’. Nello specifico, complessivamente, le sanzioni comminabili potranno variare da un minimo di  12.600 euro  ad un massimo di  25.200 euro.

“L’attività esperita testimonia il costante impegno della componente territoriale della Guardia di Finanza di Bologna nella lotta a tutte quelle condotte, ivi incluse lo sfruttamento illecito di manodopera, che compromettono l’economia legale e minano la sana e leale concorrenza tra gli esercenti, danneggiando gli imprenditori onesti e rispettosi delle regole di Mercato,” si legge nel comunicato.

2 commenti:

Giovanni ha detto...

Io li chiamerei truffatori non furbetti

Anonimo ha detto...

Ovviamente il dito si punta contro il lavoratore ma guai a dire che il più grande criminale che approfitta del bisogno di pane di povera gente, diventa quasi un benefattoro