Qualità sorprendente, darà valore alle nostre eccellenze. Un risultato che premia le scelte agronomiche e tecniche degli agricoltori.
di Barbara Bertuzzi
Confagricoltura Emilia Romagna
Il grano resiste alle
criticità del meteo e alla siccità, almeno in Emilia-Romagna. «È una buona
annata visto i timori dei cerealicoltori alla vigilia della trebbiatura»,
dice Lorenzo Furini, presidente dei cerealicoltori di
Confagricoltura Emilia Romagna.
La
raccolta del grano procede spedita in regione dove finora è stato
trebbiato quasi il 70% del frumento tenero e duro, sui 240.000 ettari
coltivati da Rimini a Piacenza. «Le stime attestano rese in aumento nel
tenero, rispetto all’anno scorso, e una produzione regionale che
potrebbe sfiorare i 9.600.000 quintali. Più importante la
performance produttiva nel duro – con rese superiori alla media
dell’ultimo quinquennio - e un raccolto atteso vicino ai 4.600.000
quintali; soprattutto la qualità si profila ottima: un
contenuto proteico elevato, dal 14,5% in su, con punte oltre il 16%, e un peso
specifico compreso fra 81-85 kg/hl», osserva il responsabile dei produttori di
cereali. Si è
già conclusa, invece, la trebbiatura dell’orzo su
una superficie complessiva di 25.000 ettari. «Bilancio soddisfacente: +
4-6% di produzione rispetto all’anno scorso e un elevato peso
specifico».
Da
sottolineare in particolare il rilancio della coltivazione del frumento
duro (la superficie regionale coltivata è passata nell’anno da 45.000
a 74.000 ettari). «Un interesse crescente – aggiunge Furini – spinto da
interessanti quotazioni di listino nel 2019-2020 e dal successo dei contratti
di filiera grano duro-pasta per un quantitativo pari a 120.000 tonnellate annue». La coltura si è dimostrata
resiliente, confermando la sua vocazione territoriale e dando ragione a chi, in
Emilia Romagna, l’ha sempre considerata elemento fondamentale nell’ambito della
rotazione colturale. «Il risultato raggiunto premia le scelte agronomiche e tecniche
degli agricoltori, inclusi i contratti di coltivazione, per i quali c’è
ancora un ampio margine di crescita nel nostro areale».
In sintesi, il grano pare abbia
superato bene le criticità riscontrate nel periodo gennaio-maggio,
caratterizzato da modeste precipitazioni nella parte orientale della regione,
abbondantemente al di sotto delle medie stagionali (sono caduti solo 50 millimetri di pioggia) e dallo spettro
dell’emergenza idrica ad ostacolare la solubilizzazione dei concimi azotati,
col serio rischio di compromettere la produzione
quanti-qualitativa. Va altresì detto che le due ondate di gelo,
in aprile, con temperature minime di -7°/-8°, hanno causato l’arresto dello
sviluppo della pianta nella delicata fase fenologica di levata del cereale. Le
piogge tardive di fine maggio e inizio giugno hanno beneficiato poi solo le
varietà non precoci o quelle più indietro nella maturazione. Ci sono stati anche
casi di allettamento delle spighe dovuti all’intensità dei fenomeni
temporaleschi.
Relativamente all’andamento
commerciale dei cereali, il commento è positivo e «considerato l’attuale
scenario del mercato mondiale - sostiene il presidente dei cerealicoltori - ci
attendiamo prezzi tonici in linea con il trend del 2019-2020».
Marcello
Bonvicini,
presidente di Confagricoltura Emilia Romagna sottolinea la qualità della
trebbiatura 2021: «Sorprendono le caratteristiche qualitative – in
primis tenore proteico e peso specifico – segno distintivo di queste
materie prime che sono alla base di tante eccellenze italiane.
L’ottimizzazione della catena del valore non può che rendere la nostra
offerta di pasta e prodotti da forno 100% made in Italy sempre più apprezzata dal
consumatore, sia sul mercato interno che estero».
1 commento:
Finalmente un risultato positivo che rasserena i lavoratori della terra, grazie a voi di esistere e resistere
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