domenica 20 marzo 2016

Il rietro a Monzuno del sindaco Mastacchi dopo l'impresa romana.

Al centro Masacchi con la figlia e il complice Belière
Sono stati oltre 150 a condividere con il sindaco di Monzuno, Marco Mastacchi, la cena del 'buon ritorno', organizzata al centro sportivo di Rioveggio per consentire ai tanti che hanno seguito la straordinaria ' marcia di protesta ' a Roma del primo cittadino monzunese, di dimostrare il loro apprezzamento e la loro partecipazione e l'affetto.
Mastacchi, in modo clamoroso ha voluto portare a conoscenza del premier Renzi la difficile situazione amministrativa in cui versano i piccoli comuni come Monzuno costretti, per la costante e progressiva diminuzione dei trasferimenti statali e regionali, a rinunciare al loro compito di servizio e a subire 'il ricatto' della fusione con altri comuni, operazione che prevede il trasferimento di risorse aggiuntive da parte dello Stato e della Regione. Un ricatto, precisa Mastacchi, che siamo contrari a subire: “ Si impoverisce l'ente per costringerlo alla fusione”, aggiunge amareggiato. Lo ha rincuorato però la bella partecipazione al pranzo, anche perchè gli introiti saranno devoluti a favore della scuola materna parrocchiale di Monzuno e delle scuole di Calcio. 

 
La sua avventurosa fatica, appesantita anche dal maltempo che lo ha accompagnato per quasi tutto il tragitto, è stata seguita anche dai 'media' sia locali che nazionali: di lui si è persino interessata la trasmissione Ballarò che lo ha invitato a una puntata nella quale ha potuto spiegare, seppur brevemente, la ragione del suo gesto.
Signor sindaco la fatica è stata quella che si aspettava?
Beh, molta di più. In particolare nei primi giorni. Poi il mio fisico pareva aver accettato l'impegno quotidiano di una media di circa 40 chilometri, e questo per 12 giorni. Il più difficile è stato il secondo giorno, quando mi sono trovato una caviglia molto gonfia e ho temuto di dover affrontare con questo doloroso handicap i giorni successivi. Poi fortunatamente tutto si è normalizzato. Il sostegno di Alessandro (Bellière, il podista 82enne che lo ha accompagnato,ndr) è stato molto importante.
E' valsa la pena?
Assolutamente sì. E' stato il modo per fare emergere il problema e farne prendere coscienza ai cittadini. Ho incontrato oltre 40 sindaci e tutti hanno condiviso gli argomenti portati a Roma.
Nella Capitale cosa è successo?
Sono stato ricevuto da numerosi deputati, tra cui l'onorevole Marilena Fabbri di Sasso Marconi e tutti hanno promesso di portare il tema in Parlamento.
Il carniere però è vuoto.
Comunque abbiamo sollevato il problema delle iniquità che ha caratterizzato le politiche economiche attuate negli ultimi anni. Il futuro sarà il testimone del successo o meno della mia azione. Non si poteva però fare di più. Subire in modo passivo una simile situazione sarebbe imperdonabile. Era inoltre dovuto ai cittadini.
Cosa ne dice di Renzi?
Quando si arriva lì, dove è Renzi, si diventa succubi del potere sovraordinato europeo. Renzi non fa eccezione.
Come è stato accolto al rientro a Monzuno?
Con grande calore e ciò ha compensato tutta la mia fatica. Grande solidarietà ho trovato anche lungo la strada. Oltre ai sindaci che ho incontrato, anche tante persone mi hanno incitato e hanno detto di sentirsi da me rappresentate.
E che dice del suo accompagnatore Alessandro Bellière?
E' un grande podista e una grande persona. Senza di lui non avrei potuto farcela. E' stato determinante, grazie alla sua esperienza, nell'indicarmi il modo di superare i momenti difficili.
Tra poco, in aprile, partirà per un tour a piedi di 6000 Km: toccherà i capoluoghi di provincia di tutte le regioni d'Italia.
E' matto.
Ce la farà sicuramente. L'ho visto all'opera e ha un precedente che testimonia la sua grande capacità: l'anno scorso ha fatto Svizzera-Palermo.

Complimenti signor sindaco e auguri per il suo futuro e per quello della sua comunità.



1 commento:

Anonimo ha detto...

Una certa difficoltà nella comunicazione dei Comuni dell’Appennino non rappresenta certo una novità. Un esempio particolare l’abbiamo avuto in occasione della nevicata dello scorso anno. Lo stesso sindaco è stato impossibilitato ha comunicare quello che stava succedendo nel suo stesso comune, astenendosi nel dare le giuste informazioni ai suoi cittadini x ben 6 giorni isolati, causa la grande nevicata. L' assurdo è che nell' era della grande tecnologia, eludere l' informazione fa parte della carretteristica di questa classe politica.