domenica 3 gennaio 2016

LA SICUREZZA A BORDO DEI TRENI REGIONALI VISTA DAL PASSEGGERO: QUALE QUELLA PERCEPITA, QUALE QUELLA CONCRETA E VISIBILE.

Di Marco

Prendendo spunto dall'ennesima aggressione ad un capotreno




mi sono andato a leggere una risposta del 27 luglio 2015 ad uno dei tanti atti ispettivi rivolti al competente Assessore per fatti sicuramente più gravi di quello pubblicato oggi, avvenuti in altra Regione



Verso la fine della risposta si legge :

<<alcuni dei quasi 1000 treni del trasporto regionale ...... hanno quindi, tra i passeggeri, un carabiniere o un agente di polizia, pronto a intervenire i caso di bisogno.

Immaginare che tutti i treni debbano essere scortati dalla polizia ferroviaria appare una ipotesi alquanto improbabile per i rilevanti costi, anche organizzativi, che ciò comporterebbe.>>


Allora io dico che anche il costo sanitario (cure sanitarie del capo treno) e di giustizia (nomina del difensore d'ufficio, costi di traduzione degli atti e della persona di supporto qualora il soggetto fermato non parla correntemente l'italiano) spalmati:  il primo su tutta la popolazione fisica e giuridica che paga l'irpef regionale; la seconda sull'intero territorio nazionale, ha un rilevante costo che non verrà certo integrato a sostegno di persone di sicura indigenza.

Altra cosa di non poco conto che rilevo, il fatto che si debba fare  ricorso alle risorse umane e finanziarie dei Carabinieri quando in questo contesto ls Polizia che ha competenza è quella Ferroviaria. 

La "distrazione temporanea" dei Carabinieri fa sì che una parte del territorio rimanga "scoperto" da controlli istituzionali dell'Arma. Soprattutto fuori dai Capoluogo di Regione e Provincia dove essi hanno quasi l'esclusiva per il controllo del territorio per la sicurezza, l'ordine pubblico, la prevenzione e la repressione dei reati.


lascio a voi il compito di analizzare gli "n" uomini in divisa in "n" caserme e gli "n" passeggeri per dare la giusta dimensione (non politica) in proporzione tra offerta della sicurezza e su quanti obiettivi questa offerta deve dare riscontro (stazioni, linee ferroviarie, treni)



Una via di mezzo potrebbe essere la possibilità di far co-finanziare alla Regione, con risorse Europee, di Trenitalia-Tper e dei Comuni toccati dalla linea e da quelli limitrofi,  l'apertura di una "filiale" di Polizia Ferroviaria (con max 2 tre agenti in servizio dalle 6 alle 22) a metà percorso tra Porretta, per esempio a Sasso Marconi;

e di spendere poche migliaia di euro per l'acquisto di spray al peperoncino da parte di Trenitalia in concorrenza con la Regione (per i treni cofinanziati) in vendita nelle armeria (aventi le caratteristiche che si possono leggere su questo sito)


da consegnare in dotazione a bordo dei treni, al solo scopo di evitare e di subire aggressioni fisiche da parte dei piu' esagitati e/o riottosi non potendo, come pubblici ufficiali, utilizzare mezzi coercitivi come le forze di polizia.

Da ultimo, sempre dalla risposta del competente Assessore, si rileva che i capi treno sanno della presenza delle forze dell'ordine a bordo dei treni. 

Ma noi passeggeri no.

Come da annuncio ci invitano sempre a rivolgerci al Capo treno in caso di necessità poichè è la figura di riferimento. 

Provocatoriamente chiedo: come stanno evolvendo le cose e se dovremo rivolgerci  al Paradiso  prima di salire a bordo di un treno?


LA SICUREZZA A BORDO DEI TRENI REGIONALI VISTA DAL PASSEGGERO: QUALE QUELLA PERCEPITA, QUALE QUELLA CONCRETA E VISIBILE.








4 commenti:

Anonimo ha detto...

Se non si tolgono le mele marce i problemi ci saranno sempre.
Come si tolgono le mele marce??
Le mele marce si tolgono facendo esattamente il contrario di quello che fa questo governo.
I delinquenti vanno messi e tenuti in carcere, la rieducazione è una favola, l’unico fatto positivo è che mentre sono dentro non combinano altri guai, invece cosa hanno fatto i nostri inutili politici? Hanno depenalizzato un lungo elenco di reati chiamandoli “reati minori” mentre minori non lo sono affatto e tutti questi delinquenti continuiamo a trovarceli liberi di delinquere in giro.
Le mele marce straniere invece dopo che hanno scontato la pena vanno espulse dal paese, non vi è motivo per cui dobbiamo tenercele. Ancora meglio se si riesce a fargli scontare la pena nel loro paese, nelle loro carceri con i loro carcerieri che sanno meglio come comportarsi con i loro connazionali. Ne godrebbero per primi gli stranieri onesti che a causa di quelli che si comportano male ora sono visti sotto una cattiva luce. Il modo di comportarsi di questo governo buonista finisce con il favorire il razzismo.

Anonimo ha detto...

Fortunatamente ci sono tanti esponenti delle Forze dell'Ordine che fanno i pendolari per andare a Bologna e il Capotreno deve essere l'unico ad esserne informato anche per la loro privacy che in caso non succeda nulla deve essere comunque tutelata.Capisco il timore dei passeggeri ma a mio parere ognuno deve avere le sue mansioni.

Anonimo ha detto...

Scusi, sig. Gisto... lei scherza, vero, che un poliziotto o carabiniere non in servizio debba lavorare gratis e a rischio della propria incolumita' (anche se capita spesso che lo facciano), vero?????

Anonimo ha detto...

Sono d'accordissimo con lei sig.Anonimo,infatti non ho detto questo.