Di
Marco
Prendendo
spunto dall'ennesima aggressione ad un capotreno
mi
sono andato a leggere una risposta del 27 luglio 2015 ad uno
dei tanti atti ispettivi rivolti al competente Assessore per fatti
sicuramente più gravi di quello pubblicato oggi, avvenuti in altra
Regione
Verso
la fine della risposta si legge :
<<alcuni
dei quasi 1000 treni del trasporto regionale ...... hanno quindi, tra
i passeggeri, un carabiniere o un agente di polizia, pronto a
intervenire i caso di bisogno.
Immaginare
che tutti i treni debbano essere scortati dalla polizia ferroviaria
appare una ipotesi alquanto improbabile per i rilevanti costi, anche
organizzativi, che ciò comporterebbe.>>
Allora
io dico che anche il costo sanitario (cure sanitarie del capo
treno) e di giustizia (nomina del difensore d'ufficio, costi di
traduzione degli atti e della persona di supporto qualora
il soggetto fermato non parla correntemente l'italiano) spalmati: il
primo su tutta la popolazione fisica e giuridica che paga
l'irpef regionale; la seconda sull'intero territorio nazionale, ha
un rilevante costo che non verrà certo integrato a sostegno di persone di sicura indigenza.
Altra
cosa di non poco conto che rilevo, il fatto che si debba fare
ricorso alle risorse umane e finanziarie dei Carabinieri quando
in questo contesto ls Polizia che ha competenza è quella Ferroviaria.
La "distrazione temporanea" dei Carabinieri fa
sì che una parte del territorio rimanga "scoperto"
da controlli istituzionali dell'Arma. Soprattutto fuori dai Capoluogo
di Regione e Provincia dove essi hanno quasi l'esclusiva per il
controllo del territorio per la sicurezza, l'ordine
pubblico, la prevenzione e la repressione dei reati.
lascio
a voi il compito di analizzare gli "n" uomini in divisa in
"n" caserme e gli "n" passeggeri per dare la
giusta dimensione (non politica) in proporzione tra offerta della
sicurezza e su quanti obiettivi questa offerta deve dare riscontro
(stazioni, linee ferroviarie, treni)
Una
via di mezzo potrebbe essere la possibilità di far co-finanziare
alla Regione, con risorse Europee, di Trenitalia-Tper e dei Comuni
toccati dalla linea e da quelli limitrofi, l'apertura di una
"filiale" di Polizia Ferroviaria (con max 2 tre agenti in
servizio dalle 6 alle 22) a metà percorso tra Porretta, per esempio a Sasso Marconi;
e
di spendere poche migliaia di euro per l'acquisto di spray al
peperoncino da parte di Trenitalia in concorrenza con la Regione (per
i treni cofinanziati) in vendita nelle armeria (aventi le
caratteristiche che si possono leggere su questo sito)
da
consegnare in dotazione a bordo dei treni, al solo scopo di evitare e
di subire aggressioni fisiche da parte dei piu' esagitati e/o
riottosi non potendo, come pubblici ufficiali, utilizzare mezzi
coercitivi come le forze di polizia.
Da
ultimo, sempre dalla risposta del competente Assessore, si rileva che
i capi treno sanno della presenza delle forze dell'ordine a bordo dei
treni.
Ma
noi passeggeri no.
Come
da annuncio ci invitano sempre a rivolgerci al Capo treno in caso di
necessità poichè è la figura di riferimento.
Provocatoriamente
chiedo: come stanno evolvendo le cose e se dovremo rivolgerci al
Paradiso prima di salire a bordo di un treno?
LA
SICUREZZA A BORDO DEI TRENI REGIONALI VISTA DAL PASSEGGERO: QUALE
QUELLA PERCEPITA, QUALE QUELLA CONCRETA E VISIBILE.
Se non si tolgono le mele marce i problemi ci saranno sempre.
RispondiEliminaCome si tolgono le mele marce??
Le mele marce si tolgono facendo esattamente il contrario di quello che fa questo governo.
I delinquenti vanno messi e tenuti in carcere, la rieducazione è una favola, l’unico fatto positivo è che mentre sono dentro non combinano altri guai, invece cosa hanno fatto i nostri inutili politici? Hanno depenalizzato un lungo elenco di reati chiamandoli “reati minori” mentre minori non lo sono affatto e tutti questi delinquenti continuiamo a trovarceli liberi di delinquere in giro.
Le mele marce straniere invece dopo che hanno scontato la pena vanno espulse dal paese, non vi è motivo per cui dobbiamo tenercele. Ancora meglio se si riesce a fargli scontare la pena nel loro paese, nelle loro carceri con i loro carcerieri che sanno meglio come comportarsi con i loro connazionali. Ne godrebbero per primi gli stranieri onesti che a causa di quelli che si comportano male ora sono visti sotto una cattiva luce. Il modo di comportarsi di questo governo buonista finisce con il favorire il razzismo.
Fortunatamente ci sono tanti esponenti delle Forze dell'Ordine che fanno i pendolari per andare a Bologna e il Capotreno deve essere l'unico ad esserne informato anche per la loro privacy che in caso non succeda nulla deve essere comunque tutelata.Capisco il timore dei passeggeri ma a mio parere ognuno deve avere le sue mansioni.
RispondiEliminaScusi, sig. Gisto... lei scherza, vero, che un poliziotto o carabiniere non in servizio debba lavorare gratis e a rischio della propria incolumita' (anche se capita spesso che lo facciano), vero?????
RispondiEliminaSono d'accordissimo con lei sig.Anonimo,infatti non ho detto questo.
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