martedì 23 settembre 2014

Kemet.No dei lavoratori agli esuberi e al prolungamento dell'orario di lavoro.



No ai cambi di orari dei turnisti e un no alla proposta di 50 esuberi, è il mandato assegnato dai lavoratori della Kemet di Pontecchio Marconi alla  rappresentanza sindacale unitaria dell’azienda (RSU), impegnata in un confronto con la proprietà sul futuro organizzativo delle stabilimento sassese.
E’ stato l’esito dell’assemblea che si è tenuta ieri, lunedì 22 settembre,  per  turno di lavoro dopo il primo incontro tra sindacati e direzione aziendale nella quale l’azienda ha informato dell’intenzione di dichiarare un esubero di 50 unità lavorative delle 480 che hanno occupazione alla Kemet di Pontecchio e di voler prolungare  di 5 ore il tempo di lavoro settimanale, con conseguenti ricadute sui tempi per turno.

La discussione si è  catalizzata sul rifiuto assoluto alla mediazione relativa agli orari di lavoro che peggiorino ancor più i turnisti, per altro già impegnati a garantire un utilizzo degli impianti a 126 ore settimanali. Il lavoro parte all’ora 0 del lunedì e prosegue ininterrottamente fino al sabato alle 6. La proposta dell’azienda comporterebbe un prolungamento fino alle 11 del sabato mattina e una rimodulazione degli orari dei singoli turni-
Sul  punto ‘esuberi dichiarati da Kemet’ le Organizzazioni Sindacali hanno già dichiarato la indisponibilità a fare accordi dove si prevedano licenziamenti imposti,  quindi la RSU ha ribadito tale posizione.
Le assemblee sono terminate con l'impegno di rivedersi  al termine di ogni incontro futuro fra sindacati e azienda e  con la proposta di un pacchetto di scioperi da calendarizzare.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Lavoro, Napolitano sposa la linea Renzi
"Basta conservatorismi e corporativismi"

Non credo servano commenti.

Anonimo ha detto...

dobbiamo sempre dire No! NO! NO! ci mancherebbe! poi un bel giorno si scopre che la kemet va a produrre in polonia; 480 dipenedenti a casa (tanto c'è la cassa integrazione per anni e anni, poi la mobilità, poi saranno tutti pronti per la pensione se ancora esisterà. Nel frattempo avranno racimolato qualche soldo facendo lavoretti in nero e così si tira avanti la baracca. saluti

Anonimo ha detto...

Ben detto il lavoro e i lavoratori sono il problema di questo paese, non la corruzione il clientelismo la burocrazia, scarse infrastrutture, istruzione insufficiente. Ma forse ci sbagliamo perchè oggi concorre alla formazione del prodotto interno lordo italiano, criminalità, corruzione e sesso a pagamento, avanti così

Anonimo ha detto...

I LAVORATORI DELLA KEMET HANNO FATTO FIN TROPPI SACRIFICI!
PAGHINO I DIRIGENTI QUESTA SITUAZIONE PER DECENNI DI SCELTE SBAGLIATE E IDIOTE!
A CASA I DIRIGENTI E BASTA CHIEDERE SACRIFICI AGLI OPERAI!
NON SE NE PUO' PIU'!

Anonimo ha detto...

GRAZIE PIETRO FORTUZZI !!!

Anonimo ha detto...

Ma spiegatemi che cavolo c'entra questo fantomatico Fortuzzi, ha potere o risorse per salvare un'azienda in difficoltà che rischia di travolgere una bel pò di famiglie?

Anonimo ha detto...

Come fa un comune cittadino a capire qual'è il vero problema?
Senti una parte, sono fannulloni poco propensi a migliorare l'efficenza della fabbrica, senti l'altra campana sono sfruttatori incapaci e opportunisti.
Esiste una qualche figura che possa fare un arbitraggio neutro?
Temo che la situazione sia stata portata ad un punto di tensione tale che se i LAVORATORI assumono una netta posizione, la proprietà avrà una possibilità/scusa di spostare ove vuole l'intera fabbrica.
E' un pasticciaccio creato grazie all'incompetenza e miopia di chi doveva capire prima dove si andava a parare, ancora una maledetta volta avrà ragione la prepotenza manageriale ovviamente polarizzata, vedere entità di fine rapporto dei nostri MANNNNAGER per capire dove pendono.

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 17:58 prova a intervistare gli ex Dirigenti Arcotronics residenti in quel di Sasso.275

Anonimo ha detto...

Arcotronics è stata una bella realtà locale. Appunto è stata ma ora non più.

Secondo me non serve dare delle colpe perché sono successe innumerevoli cose negli ultimi 15 anni.

Essere pratici, questo è quello che serve.
La Kemet il primo giorno che è arrivata ha detto quello che voleva fare. Tagliare tot lavoratori e tenere in Italia 250 / 300 persone.
Ci stanno arrivando piano piano.

Inutile fare tante battaglie già perse in partenza.

Che le istituzioni (che hanno promesso mari e monti) cerchino dei posti di lavoro per gli esuberi così si chiude questa faccenda e nessuno perde più tempo/energia/soldi.

Quindi Mazzetti visto che hai chiesto tanti voti ad i lavoratori della Kemet quando c'è stata la campagna elettorale adesso usa tutti i canali che hai per risolvere questa faccenda, altrimenti vedrai quanti voti prenderà il PD dagli ex-lavoratori e famiglie !!

Anonimo ha detto...

La parola NO è l'unica cosa che sanno dire.......chissà se la ripeteranno anche quando saranno al bar dopo che la Kemet avrà delocalizzato altrove????

Anonimo ha detto...

Che i lavoratori di Arcotronics poi Kemet sappiano dire solo NO, non è vero. Dal 2008 i Lavoratori hanno detto sempre si a dei compromessi che di volta in volta si è dovuto fare proprio appunto per non trovarsi tutti al bar, il tutto anche con dei gran mal di pancia. Ora le cose sono diverse i Lavoratori sembrano determinati a far valere le proprie ragioni, convinti che la richiesta di Kemet è dannosa e in particolare INUTILE.

Anonimo ha detto...

Intanto bisogna lavorae in Kemet prima di sparare delle baggianate .
I lavoratori dal 2008 hanno dato , primo i turni di 3 per 8 che lavorazioni come in kemet sono massacranti , poi tanta cassa integrazione ,si sono visti portare alll' estero tutti i macchinari piu' alll' avanguardia e rimanere in produzione rottami e basta.
L' azienda ha sempre ricattato e preso, dando briciole apparenti per la politica delle istituzioni e dove sono ora le istituzioni un gioco del genere porta alla chiusura.
I lavoratori devono fare muro tanto le decisioni sono di chiudere ora o poi , quindi lotta dura!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Continuo con il disagio per i lavoratori ex Monghidoro ex Vergato che per la delocalizzazione hanno subito disagi, si hanno mantenuto il lavoro importantissimo , ma il disagio è aumentato e non poco ,
Pontecchio è decentrato e fuori dai servizi (scomodo)!
Ora i lavoratori devono puntare i piedi e le istituzioni appoggiare costoro vista l'illusione del nuovo stabilimento pieno di niente , ora i sindaci di Monghidoro e Vergato sono fuori dai giochi e rimane in campo il sindaco di Sasso M. che cosa dice? Cosa ne pensa? iI Lavoratori ti aspettano davanti ai cancelli Kemet, la presenza

Anonimo ha detto...

Lo stabilimento Kemet di Pontecchio non è che fumo!
All'interno vi sono tecnologie oramai obsolete,
di competitivo vi è forse un reparto che andrebbe ampliato " Metalizzatori ", per il resto a parte la linea Naked è tutto rottame.
Dove sta il centro di ricerca promesso nel 2008 accordo con Regione dell'allora Duccio Campagnoli.
Senza prodotti nuovi per tecnologie delle, Rinnovabili e Automotive o altro di livello tecnologico avanzato, detto cio'sena di questo le produzioni attuali avranno vita breve.
A questo punto dopo la minaccia di 50 esuberi i sindacati dovevano dichiarare rottura e iniziative di lotta tanto vale vendere a caro prezzo i diritti ed il posto di lavoro , ora si terra' un nuovo confronto azienda sindacati ma l'azienda si sente forte , i lavoratori Kemet non devono essere lasciati soli dove siete sindaci assessori regione provincia, e i pensionati PD che dopo gli accordi che hanno portato a questa situazione che volantinavano al successo davanti allo stabilimento di Sasso M. (prima delle elezioni politiche) che fine hanno fatto.
Fortuzzi anche se non di area PD è e rimane l'unico consigliere comunale di Sasso Marconi che si è sempre preso a cuore il futuro dei lavoratori Kemet.
Ora basta questi Americani hano rotto con l'arroganza e lo sfruttamento.
Bisogna fermarli e bisogna farlo a tempi brevi altrimenti, altro polo storico Industriale della valle del Reno "chiuso"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Se la Kemet di Pontecchio ha problemi con prodotti che hanno poco valore aggiunto, le cause non vanno ricercate nell'orario di lavoro o su esuberi del personale.
Ma nella dirigenza attuale che non è in grado di gestire lo stabilimento, all' interno regna la piu' grande incapacita' di gestire i reparti sia sul piano produttivo che tecnico ,quindi scarsa efficienza e scarto a livelli astronomici.
Quindi i lavoratori ed i diritti non si toccano ,semmai si cacciano via i dirigenti, e capi reparto i capi servizi ECC. ECC.
Ma questi incapaci fanno comodo alla Kemet America per avere una scusante per portare via tutte le produzioni e chiudere bottega.
Dirigenza anndatevene fatelo per il bene dei lavoratori !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

GRAZIE FORTUZZI

Anonimo ha detto...

the end