E’ deceduto nel suo campo, poco prima delle 8 di ieri 8 luglio, l’ottantaduenne Gino
Vitali di Malfolle a Marzabotto, da tutti conosciuto come il ‘contadino della
chiesa’, perché aveva in uso da sempre un fondo del beneficio parrocchiale che
poi ha acquistato. Come un ‘soldato dell’ambiente’ ha servito fino all’ultimo
il fondo di Malfolle, coltivandolo con cura e misura, fedele alla missione ambientale che il destino
gli aveva assegnato. Accudiva il terreno
con l’arte del contadino di un tempo, più attento alla salute del suo fondo che
alla resa di ‘quintali’ del suo raccolto. E’ morto mentre si apprestava a
raccogliere, come sempre in compagnia del suo trattore, le pesche del frutteto.
Era giunto sul campo, aveva fermato il
trattore e si era incamminato per raggiungere la pianta da raccogliere. Qualcosa
però non è andato per il verso giusto poiché il trattore si è mosso e un
cingolo lo ha colpito . L’urto lo ha gettato a terra e nel cadere Gino ha
battuto il capo ed è morto sul colpo. All’arrivo dei soccorritori, anche se rapido,
tutto si era compiuto. Gino era già salito a coltivare campi altrettanto
attraenti, come quelli di Malfolle, dove si troverà altrettanto bene. Anche lassù
la resa per ettaro non è un problema, neppure un dato.
La scomparsa di Gino ha lasciato sgomenta la
comunità di Malfolle e non solo.
Fra questi il sindaco di Marzabotto Romano
Franchi, originario di Malfolle che lo ha quindi conosciuto molto bene. Parlando
di lui ha spiegato affettuosamente e con ammirazione del suo confrazionario. “I
contadini non vanno mai in pensione,” ha detto per motivare la ragione della
sua attività sul campo. “Sono le persone come Gino, e magari ce ne fossero, che tengono la zona in buone condizioni a volte a fronte
di un compenso minimo: pochi quintali di grano, un po’ di frutta e verdura, alcuni
animali e tantissima vera genuinità. In molti si stanno accorgendo che è questo
il vero valore della vita e ritornano. Gino è un esempio per tanti che ancora
non lo sanno. Lascia la moglie e due figlie, una ancora a Malfolle con il
marito e l’altra trasferita con la sua nuova famiglia. Sono convinto e spero
che la figlia che risiede a Malfolle vi rimanga e segua l’esempio del padre”.
Ora Gino è stato portato alla Medicina legale per i
controlli di rito.
1 commento:
Non conosco di persona Gino Vitali.
Però osservo con rammarico la morte di una persona che era un contadino, un ruolo che è così prezioso ed importante nel nostro mondo.
Una persona che lavorava la terra e la custodiva, forniva cibo e aria ed acqua ad altri esseri umani, spesso impegnati a distruggerla in tutte le forme possibili, ad ostacolare lo stesso settore primario e la nobile professione contadina.
Mi rattrista la scomparsa di Gino Vitali, con una fine così cruenta.
Esprimo vicinanza alla famiglia e a tutta la comunità contadina e non solo che perde un suo membro di valore.
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